chi ha fatto il successo di quel nostro programma ritenuto trash, quell'Isola dei famosi? Beh, al 78% ...
L'Italia di oggi è così. Si specchia in quei diessini che hanno urlato di fronte al condono fiscale di Giulio Tremonti: «evasori, ladri», e poi di nascosto l'hanno usato a proprio vantaggio. E' l'unione di quelle maggioranze e minoranze di predicatori inutili. E' in fiume di bugie in piena che riempe la nostra vita di cittadini. Viene ingrossato dalla politica, dall'informazione, dalla finanza facile, dalla classe dirigente. Ma poi diventa metro della nostra piccola vita di tutti i giorni. Ieri i ragazzi di Bagnaia hanno giustamente assalito editori e direttori di giornali, chiedendo pagine fatte per loro, quel giornale dei ragazzi che non c'è. A fine giornata hanno eletto il giornalista della carta stampata- simbolo per i giovani: il professore Francesco Alberoni, bravissimo sociologo che era anche idolo di mio nonno. Un nome sicuro, su cui non rischiare. Visto il clima, Alberoni ha inviato una lettera di ringraziamento, aggiungendo: «sono fiero di avere scritto sempre in libertà». E il direttore del suo giornale, Stefano Folli, ha chiosato: «vero, non è mai stato censurato». Ora, se il bravo professore Alberoni facesse delicatissime inchieste, avesse una penna abituata a pungere il potente di turno, capirei. Ma che mai trovereste da censurare in suo scritto? Anche Saddam Hussein l'avrebbe sopportato nel giornale unico del regime irakeno che fu. Piccole cose, vero. Ma il sintomo di questa ipocrisia dilagante che arriva a minare perfino le giovani generazioni, è serio. Proprio in un momento della storia mondiale che nel pieno dramma sta mostrando come sulle bugie, piccole e grandi, non si costruisce nemmeno un passo di storia di un Paese. Franco Bechis