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E la Moratti dà l'ok decisivo

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La questione è semplice. Il presidente del Consiglio e il ministro dell'Economia hanno avuto diversi incontri per mettere a punto il piano di riduzione delle tasse. Almeno uno a settimana negli ultimi tempi, quasi sempre nello stesso giorno: tanto che gli addetti ai lavori l'hanno battezzato «l'incontro del giovedì» (ultimamente si sono visti il 15, il 22 e il 30 aprile). A tutti, soprattutto nelle utlime settimane, hanno partecipato il direttore generale del dicastero di via XX settembre Domenico Siniscalco e il ragioniere generale dello Stato Vittorio Grilli. Ma Berlusconi ha voluto anche un altro componente del suo governo: Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione. Perché? Su questo interrogativo sono circolate le ipotesi più svariate. Quella che ha preso corpo negli ultimni giorni è quella secondo la quale il premier stia pensando sul serio alla sostituzione di Tremonti subito dopo il voto alle europee. Per la precisione, appare probabile che l'attuale titolare dell'Economia possa essere «promosso» nella commissione europea, soprattutto se l'Italia dovesse avere un posto di particolare rilievo (come le deleghe di prima fascia). E la Moratti potrebbe trasferirsi da viale Trastevere a via XX settembre. Di certo Gianfranco Fini gradirebbe questa ipotesi, visto che il suo rapporto con la Moratti è forte e saldo sin dai tempi in cui donna Letizia venne nominata presidente della Rai durante il primo governo Berlusconi.

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