Riprende il negoziato sulla Fiat di Melfi
Ieri a Roma si è tenuto un incontro fra i rappresntanti dell'azienda e delle organizzazioni dei metalmeccanici per verificare la possibilità di una ripresa del negoziato. A sera avanzata, il segretario nazionale della Fiom Giovanni Contento ha detto che il negoziato sullo stabilimento Fiat di Melfi riprenderà oggi alle 14 tra le rappresentanze sindacali unitarie e la direzione aziendale. Prima della riunione con la direzione aziendale è prevista - alle 9,30 - un'assemblea delle Rsu. In serata è programmata una riunione per l'indotto mentre per venerdì è stabilita la possibilità della ripresa del negoziato a Roma. In mattinata a Melfi la Fim Cisl aveva manifestato nell'area industriale, ma in una zona lontana dai presidi. «Siamo qui per fare un buon accordo e per dire no a tutte le intolleranze», ha detto il segretario generale della Fim-Cisl, Giorgio Caprioli. In prima fila, insieme a dirigenti e iscritti della Fim venuti da tutta l'Italia, c'era Maria Grieco, la delegata fatta segno, nei giorni scorsi, di un'aggressione verbale all'ingresso dell' area industriale, l'episodio che ha indotto la Fim a chiedere la sospensione delle trattative. «Nei presidi - ha detto il sindacalista, ai manifestanti (5000 per il sindacato ma 1.500 secondo la Polizia) - ci sono anche iscritti della Fim che hanno aderito alle lotte, non lo nascondiamo e per noi non è un problema, il pluralismo è una ricchezza per la nostra organizzazione. Non abbiamo rancore verso nessuno - ha aggiunto Caprioli - ma sugli episodi di intolleranza chiediamo posizioni nette: ricordiamoci tutti che si parte dalle intemperanze verbali e non si sa dove si arriva». Tutto il ragionamento della Cisl e della Fim è stato però rivolto alla ripresa della trattativa: sia Caprioli sia il segretario confederale Giorgio Santini hanno da un lato accusato la Fiat di aver creato una situazione di scontro in fabbrica, dall' altro hanno cercato, pur non risparmiando critiche, di alimentare il dialogo con le organizzazioni che sostengono la protesta, a cominciare dalla Fiom. A pochi metri dalla manifestazione, la fabbrica - secondo l' azienda - ha prodotto anche ieri: 140 tra Fiat Punto e Ypsilon e poi pezzi per gli altri stabilimenti. Dati contestati dai delegati: «In fabbrica ci sono 120-140 persone, e in tre giorni cono state prodotte appena 70 autovetture che, più che prodotte, sono state completate». Il segretario generale della Cisl, Pezzotta, ieri a Taranto per un'attivo dei quadri della manifestazione, in serata poco prima dell'avvio dell'incontro a Roma, aveva chiesto «da un lato che nello stabilimento Fiat di Melfi cessino tutte le intolleranze e sia garantita l'agibilità sindacale; dall'altro che si avvii subito una trattativa con la Fiat sui problemi concreti che hanno i lavoratori di Melfi». L' esponente sindacale ha rilevato «il buon risultato» della manifestazione Cisl di oggi. «Come confederazione - ha aggiunto - abbiamo lavorato perché si superassero alcune tensioni e si desse il via alla trattativa. Noi speriamo che in queste ore si possa arrivare a questo risultato». Sui rapporti con la Fiom, Pezzotta ha commentato che «sono quelli che sono. A noi interessa che la Fiom capisca lo sforzo che Cgil, Cisl e Uil hanno fatto per ricomporre la situazione». La vicenda della Fiat di Melfi - ha proseguito - è «un episodio di una situazione difficile e per alcuni versi, per quanto riguarda la mia organizzazione, anche incresciosa». Ha poi aggiunto che «Cgil, Cisl e Uil hanno lavorato per riportare in un alveo di rapporti unitari questa vicenda. Oggi è andata bene la manifestazione della Cisl; ci sono, secondo noi, dopo la riunione delle Rsu unitarie elette dai lavoratori, le possibilità per riprendere la trattativa. Confidiamo che predomini il buon senso e l'interesse reale e concreto dei lavoratori rispetto ad altre cose».