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Gli editori a confronto con i giovani: «Voi potete cambiare i giornali davvero»

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Due mondi a confronto. Una sfida in cui ciascuno deve fare la sua parte, «perché dalla partita ci sarà da guadagnare» promette Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori che organizza per il terzo anno consecutivo il convegno «Crescere tra le righe». Si ritrovano così, domani e dopodomani al Borgo La Bagnaia, alle porte di Siena, editori, direttori e amministratori dei gruppi editoriali, accanto a rappresentanti del mondo della politica e della comunicazione. Con loro 100 giovani, scelti tra gli oltre 750 mila studenti delle scuole superiori che hanno aderito al progetto «Il quotidiano in classe». La due giorni senese diventa, allora, un momento per presentare il lavoro svolto nel tentativo di avvicinare i giovani ai giornali. L'occasione per illustrare i risultati della ricerca Eurisko sugli studenti che hanno letto e valutato in classe i quotidiani e «far arrivare le loro proposte, prima fra tutte quella del full color, alle orecchie di chi i giornali può cambiarli davvero - continua Ceccherini - basta solo trovare il coraggio. Perché i quotidiani in questi anni non sono cambiati e i ragazzi non possono più essere presi in giro». Così il direttore del Tempo Franco Bechis, quello del Corriere della Sera Stefano Folli o del Sole 24 Ore Guido Gentili, tanto per fare qualche nome, si confronteranno direttamente con i suggerimenti dei giovani che, veri protagonisti dell'incontro, siederanno a gruppi di 30, a rotazione, su un palco, da dove senza chiedere permessi potranno inserirsi e prendere la parola. «Il numero dei ragazzi presenti è pari a quello di direttori ed editori - precisa Ceccherini - perché è un confronto a forze pari». Ospiti d'eccezione quei rappresentanti della stampa estera che il coraggio di cambiare lo hanno trovato sul serio, da Lachlan Murdoch del New York Post a John Puerner del Los Angeles Times a Craig Moon di Usa Today. Molto attesa infine la tavola rotonda europea, «perché fatta l'Europa, ora bisogna fare gli europei» sorride Ceccherini, parafrasando la celebre frase di D'Azeglio, in vista di una «Maastricht dei quotidiani». Invitata al convegno a discutere se la tv è ancora una cattiva maestra anche Lucia Annunziata. Ma, sulla presenza, il presidente uscente della Rai ancora non ha sciolto la riserva.

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