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Da Banca Intesa sconto elettorale ai Ds Roma molto generosa con la Quercia: contributi da Mezzaroma, Caltagirone e Mondialpol

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Che così possono prendere fiato soprattutto per le proprie disastrate casse. E soprattutto ora che bisogna stringere la cinghia per affrontare la dura campagna elettorale. L'istituto di credito presieduto da Giovanni Bazoli (l'ad è Corrado Passera) ha infatti rinunciato ad una parte cospicua del credito che vanta nei confronti del partito guidato da Piero Fassino. Per la precisione i «saldi di stagione» sono di quasi il 60%. Anche se forse la «vera novità» è che i Ds hanno pagato un debito, seppur parzialmente, ma hanno pagato. Almeno è quanto risulta dal finanziamento pubblico ai partiti dei primo quadrimestre 2004. Banca Intesa infatti vanta un credito nei confronti dei Ds di oltre cinque milioni di euro (5.235.523 per l'esattezza), ma ha appunto deciso di non riscuotere l'intera somma e di fare uno sconto superiore ai tre milioni (3.133.523). L'intera operazione, anche se divisa in tre tranche, è stata realizzata il 22 marzo scorso ed è stata regolarmente iscritta ai capitoli del finanziamento pubblico ai partiti. Nulla di irregolare, dunque. Basti pensare che la Quercia nell'ultimo anno ha avviato una vasta azione per chiudere l'intera partita dei debiti. È facile immaginare che quello con l'istituto di credito del duo Bazoli-Passera sia una delle partite ancora aperte. E veniamo ai conti, anche se il meccanismo è assai complesso. Banca Intesa risulta aver rinunciato a favore dei Ds a un credito di quasi due milioni e mezzo di euro (2.472.986). Per regolarizzare la decisione ha dovuto denunciare alla Tesoreria della Camera dei deputati lo sconto come fosse un vero e proprio finanziamento, sia pure sotto forma di «rinuncia parziale al credito a seguito di proposta transattiva dei Ds». Viene spiegato che la Quercia ha versato 1.649.000 a fronte di un debito di 4.121.986. Stesso discorso per la seconda e la terza tranche. I Ds hanno versato a Banca Intesa 45mila euro a fronte di un debito di 93.428. La differenza, 48.428 euro condonati a l'Unità Multimediale Spa, è diventata finanziamento ai Ds. Terzo caso. Il partito di Fassino ha pagato 408mila euro a fronte di un debito di un milione e 20.108: in questo caso il «condono» è di 612.108 euro, ed è alla voce Unità Spa. Va comunque detto che le due società non hanno nulla a che vedere con l'attuale quotidiano diretto da Furio Colombo, si tratta di due aziende utilizzate per sistemare le vecchie partite finanziarie. Core de Roma con la sinistra. Il partito di Fassino e del sindaco Walter Veltroni ha ottenuto anche altri contributi da privati. Soprattutto a Roma. Ha avuto 20mila euro da Gaetano Caltagirone, 11mila dalla Cesa srl di Roma, 7mila dal Consorzio Technobiosei (Tbs Roma). E ancora 37mila dal gruppo Mezzaroma (24mila da Fineuropa spa e 13mila da Impreme Sud srl di Roma). Altri 20mila da Immobilfin (Immobiliare finanziaria srl) e 10mila da Igit spa. Il finanziamento maggiore, nella capitale, comunque è quello di Mondialpol che ha staccato un assegno da 50mila euro. Soldi ai quali vanno aggiunti i diecimila della Cpl scarl di Modena ai Ds Lazio. C'è anche un finanziamento a Enna da Vladimiro Crisafulli, coinvolto (e poi scagionato) in un'inchiesta per mafia, e al centro di una lunga disputa sulla sua candidatura alle Europee risoltasi con la sua esclusione. Forza Italia a secco. Se a sinistra si fa pieno di fondi da privati, a destra il discorso è radicalmente opposto. Forza Italia non ha alcun contributo da aziende, tranne pochi spiccioli da piccole società sotto i 10mila euro. Il cuore di Rizzoli batte a destra. Assegno - da 100mila euro - dal produttore televisivo Angelo Rizzoli. La società «benefattrice» per il partito di Fini è la Julius Verne Films. Il gruppo Rizzoli ha prodotto numerose fiction come «Le stagioni del cuore», «La guerra è finita», «Padre Pio», «Cuore». Ha realizzato anche due pellicole care alla destra: «Marcinelle» e «Perlasca». Il Grande Fratello vota Udc. Al partito di Follini e Casini sono arrivati anche 50mila euro dalla Endemol Italia,

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