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Undici feriti e polemica Galliani-Cento

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È, questo, il bilancio di quanto accaduto attorno al big-match Milan-Roma. Gli ultimi 1.800 tifosi giallorossi, scortati da ingenti forze di polizia, sono ripartiti in serata da Sesto San Giovanni, dove erano stati attestati due treni speciali. In precedenza, erano ripartiti nove pullman e centinaia di auto. È stata una giornata di forti tensioni, all'esterno e all'interno dello stadio Meazza, risoltasi senza gravi conseguenze. Qualche tafferuglio, qualche carica della polizia, un percorso obbligato per i tifosi romanisti per evitare il contatti con i rivali. Sono volati alcuni sassi, oltre a sei poliziotti e tre carabinieri (uno dei quali stordito dall' esplosione di una bomba-carta), soccorsi all'ospedale San Carlo, ne hanno fatto le spese anche due vigili, che erano in servizio fra via Caprilli e piazzale Lotto. Uno è stato colpito alla gamba e l'altro al petto. Sono in osservazione all'ospedale Sacco. Al San Carlo sono stati medicati e dimessi due tifosi. I quattro tifosi indagati sono stati fermati in due diversi momenti: due (un milanista e un romanista) prima dell'inizio della gara all'interno dello stadio per lancio di oggetti pericolosi; gli altri due (ultras rossoneri) dopo la fine della partita perchè trovati in possesso di sassi e altri corpi contundenti. Adriano Galliani, vicepresidente del Milan e presidente di Lega, sela prende con i rimanisti: «Non ce l'ho con la squadra ma con i tifosi della Roma: cose come quelle viste oggi non si possono più ammettere, credo si debba intervenire con decisione». «Galliani porti rispetto ai tifosi giallorossi» ha risposto detto il deputato dei Verdi Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio, secondo il quale «oltre che sui petardi, l'intervento deciso serve anche sugli arbitri, perché il rigore di oggi era clamoroso».

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