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Annunziata getta le rose ma invita il CdA a cena

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Veneziani non ci sarà. Cattaneo sì: «Voglio metterci una pietra sopra». Butti: «Lucia sì che fa satira»

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Calamity Lucy non è una che si intenerisce facilmente. Soprattutto se a mandarle le rose non è nemmeno un suo ex fidanzato. E così, dopo il colpo di teatro di abbandonare l'edificio per 36 ore a causa del violento diverbio con Cattaneo, riemerge dal silenzio e visto che né Ciampi, né Pera e Casini le hanno chiesto di tornare, è lei che chiede «a tutte le forze politiche del Parlamento di iniziare a riflettere sulla opportunità di mandare a casa al più presto possibile il CdA e il direttore generale». Però aggiunge che, «sperando che il processo di ricambio dei vertici aziendali arrivi presto», continuerà ad esercitare il suo ruolo di Presidente di Garanzia «secondo coscienza e secondo diritto. Esattamente come ho fatto fino ad oggi», sottolinea. Insomma, si rimette in pista. Torna all'ovile. Anche se le rose di Cattaneo le fanno schifo, torna al suo posto di presidente, perché lo deve e lo vuole fare. Nel senso che qualcuno le ha detto di tornare o perché non può farne a meno. Avrebbe potuto seguire la candidata Lilli Gruber, e invece no. Ma prima di tornare nel suo bell'ufficio con i quadri di Rosai appesi alle pareti di amianto, invita oggi i consiglieri tutti all'Hassler insieme al dg in occasione dell'incontro con la delegazione cinese, per una cena di lavoro come primo riavvicinamento «in campo neutro». Cattaneo ha detto che ci sarà e ieri a Striscia ha affermato: «Le ho mandato le rose perchè penso sia giusto metterci una pietra sopra. La Rai ha bisogno di tranquillità e che le cose debbano rimanere tra le quattro mura...e poi voglio bene a Lucia». Veneziani invece non andrà perché impegnato in un convegno e Alberoni dovrebbe essere a Milano. Sempre oggi Lucy ha confermato la sua presenza alla Camera per la conferenza di Minoli. Fra i consiglieri c'è chi risponde a tono alle dichiarazionid ella presidente, come Marcello Veneziani che parla di posizione tribunizia esasperata» della presidente che «ormai gioca allo sfascio a fronte degli ottimi risultato che questa Rai sta ottenendo». Alla richiesta di mandarli a casa, Veneziani risponde invitandola «a tornare in consiglio, a far valere le sue posizioni ma nel rispetto degli altri». Anche Alberoni e Petroni si augurano «tutto rientri». «Sono lieto che il presidente abbia pensato di riprendere le sue funzioni», sottolinea anche Rumi. La maggioranza, che ieri in Vigilanza ha fatto le congratulazioni all'ex d Saccà per il suo operato nella Fiction, proprio come l'opposizione, ha continuato a denunciare il comportamento «fazioso» della presidente avvertendo che «se c'è qualcuno che deve andarsene è lei». Iervolino, dell'Udc, rispedisce così al mittente le ultime esternazioni. La Russa di An: «La presidente Annunziata deve rendersi conto che l'audience della telenovela che ci sta proponendo, è molto basso». Una rassicurazione per Cattaneo che qualcuno già dà in partenza per l'Eni viene da Caparini della Lega, il quale sottolinea che il CdA deve stare al suo posto. «Alla Annunziata manca proprio la lucidità», afferma Paolo Romani, responsabile di Fi. Scherza Butti di An: «Avviso ai comici e ai cabarettisti che si sentono colpiti dalla par condicio. Fate come il Presidente Rai». La sinistra si rivolge direttamente ai presidenti di Camera e Senato. «La formula del presidente di garanzia alla Rai è stata inventata da loro. Ora spetta a loro difenderla», è questa la convinzione che ha mosso 200 parlamentari dell'opposizione (che ha polemizzato ancora sul Primo Maggio) a sottoscrivere un documento dato da Gentiloni e Giulietti a Montecitorio.

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