NELLA QUERCIA
E per i Ds c'è anche l'autofinanziamento
Che significa anche una nuova boccata d'ossigeno per le casse del partito. Infatti le nuove regole interne al Botteghino, approvate ieri, impongono cinque norme finanziarie che tutti gli eletti saranno chiamati a rispettare. La prima regola impone che «i parlamentari nazionali e europei, aderenti ai gruppi facenti riferimento ai Democratici di sinistra, sono tenuti a versare un contributo sulla indennità netta percepita nella misura che sarà determinata il 31 dicembre di ogni anno, d'intesa con il comitato di tesoreria e i gruppi parlamentari. Per l'anno 2002, confermata nel 2003, tale quota mensile è stata determinata in 2065,83 euro sia per i parlamentari nazionali che europei ad eccezione dei parlamentari del Lazio, la cui quota è stata determinata in 2478,99 euro». In altre parole significa che ogni deputato, senatore ed europarlamentare deve staccare un assegno alle casse del partito di circa quattro milioni di vecchie lire al mese. Dai senatori della Quercia arrivano nelle casse del Botteghino circa 130mila euro al mese, dai deputati poco più delle metà. Non solo. Perché deve versare di più - stabilisce la regola numero due - chi ricopre incarichi negli organismi parlamentari o nei gruppi. Per esempio i presidenti delle commissioni (Vincenzo Maria Siniscalchi che guida la giunta per le autorizzazioni a procedere e Claudio Petruccioli che è a capo della Vigilanza Rai) o i presidenti di gruppo (Luciano Violante alla Camera e Gavino Angius al Senato). Chi ha questi incarichi «è tenuto a versare alla Direzione nazionale del partito un contributo pari al 25% sulla indennità percepita». Stessa percentuale a fine mandato. E siamo alla terza regola, che recita: «I parlamentari nazionali ed europei, aderenti ai gruppi facenti riferimento ai Democratici di sinistra, sono tenuti a versare un contributo pari al 25% sull'indennità netta percepita di fine mandato», una sorta di Tfr per deputati e senatori. Difficile «sgarrare» non rispettando le norme interne. La quarta regola prescrive infatti che «il tesoriere (Ugo Sposetti, ndr) comunica trimestralmente al Consiglio dei garanti (il presidente è Antonio Soda, coadiuvato dai vicepresidenti Graziella Falconi e Francesco Macis, e dai componenti Corrado Morgia, Mauro Torelli, Clara Ripoli, Franca Cipriani, Filippo Lucignano e Galileo Guidi, ndr) del rispettivo livello e ai presidenti delle commissioni dlele anagrafi degli iscritti una nota dettagliata sui versamenti mensili effettuati dai soggetti». Chi non paga con puntuali rischia grosso. «Nei casi di mancato versamento alle articolazioni di partito dei contributi - si legge nella quinta regola interna - vengono applicate, ai parlamentari iscritti ai Ds le disposizioni predviste dal regolamento finanziario nazionale e dal regolamento disciplinare», che prevedono sospensione ed espulsione. Possibile che toccherà sottoscrivere le regole a tutti i candidati dell'Ulivo. La coordinatrice del tavolo della candidature, la repubblicana Luciana Sbarbati, ha infatti annunciato: «Nei prossimi giorni faremo sottoscrivere a tutti i candidati una codice etico-comportamentale che riguarderà sia i messaggi della campagna elettorale che la trasparenza nel resoconto di spese e contributi». F. D. O.