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«Andremo in corteo a Roma»

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Lo hanno detto loro stessi, aggiungendo di essere grati al sindaco per la sua iniziativa: «è arrivato subito e ci è stato vicino». Laura Albanese, cognata di Umberto, ha sottolineato che «non lasceremo assolutamente solo il sindaco, faremo quello che decide e chiediamo agli italiani di parteciparvi». Quanto al nuovo video, la donna ha raccontato che «abbiamo provato una gioia immensa appena abbiamo visto le immagini di Umberto e degli altri due ostaggi, ma rivolgiamo un appello agli italiani: aiutateci a liberare i nostri cari». La famiglia Cupertino si è poi sentita con i parenti degli altri due ostaggi italiani in Iraq: «Abbiamo condiviso - dice Laura, la cognata di Umberto - la grande gioia ma anche la grande angoscia perchè il messaggio che ci è arrivato non è rassicurante». I parenti di Umberto hanno anche avuto contatti nel pomeriggio con la Farnesina, nel corso dei quali è stato detto loro che l'importanza del video è proprio quella di averli visti ancora vivi e in buone condizioni. Per quanto riguarda l'ultimatum di cinque giorni dato dai rapitori, la cognata di Umberto Cupertino dice di «non saper assolutamente che cosa pensare» ma continua a rivolgere l'invito agli italiani affinchè siano loro «vicini il più possibile in questo momento». «Adesso - ha ripetuto fra le lacrime - abbiamo veramente bisogno di tutti voi». E Francesco Cupertino, fratello dell'ostaggio: «È già tanto il fatto che Umberto sia vivo, sono felicissimo, spero di riabbracciarlo presto; chiedo aiuto a tutti». Francesco Cupertino aggiunge che a suo parere si tratta di un video recente; ne è quasi certo per la barba lunga che ha visto sul volto di suo fratello.

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