Pensioni, la Consulta promette battaglia

Un nodo da sciogliere al più presto e per il quale le associazioni aderenti alla Consulta dei Pensionati, riunitesi ieri nella Capitale a Palazzo Wedekind, sede de «Il Tempo», promettono di dare battaglia: astensione dal voto o voto contrario alle elezioni di giugno e manifestazioni, come quella in programma per il prossimo 13 maggio a Roma con un sit in in piazza Montecitorio, per protestare contro il mancato aggancio delle pensioni ai salari. Un problema, quello dell'aggancio salariale e dell'emendamento presentato per le pensioni di reversibilità che toglie ai coniugi la contingenza riconosciuta dalla Corte dei Conti, che si pone, come hanno sottolineato il vicepresidente alla Camera, Alfredo Biondi, e l'avvocato Filippo De Jorio, sotto l'aspetto politico, nonchè giuridico e morale. Un problema che per tutti i convenuti all'assemblea di ieri diventerà una battaglia difficile e trasversale da combattere con estrema fermezza, anche perché, come hanno evidenziato i rappresentanti delle associazioni, un mancato accoglimento delle richieste violerebbe sia il dettato costituzionale che l'impegno preso dalla Camera dei deputati nel novembre del 2002 con l'approvazione dell'OdG n. 3200-bis/2 presentato, tra gli altri, da Alfredo Biondi. Un clima rovente dunque che ieri non ha mancato di alzare siparietti nemmeno durante l'assemblea. Tra il dispiacere espresso da De Jorio per l'assenza di Bondi che avrebbe potuto, quale portavoce del governo, assumere degli impegni precisi, e la polemica innescata dal giornalista Rai, Giordano, contro il vicepresidente Biondi per la troppa abbondanza, a parer suo, di parole alle quali non seguono fatti concreti, senza tralasciare veloci e sottili commenti alle recenti affermazioni di Maroni, De Jorio ha avuto il suo bel daffare a coordinare, con grande spirito democratico, gli interventi dei rappresentanti delle associazioni presenti.