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di GIANNI DI CAPUA IL GOVERNO ha rivisto al ribasso la crescita e ha innalzato le previsioni ...

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Ma per il rilancio della locomotiva italiana il responsabile di Via XX Settembre assicura che dirà addio alle una tantum, sostituendole con riforme di struttura. In prima fila la riforma delle pensioni e un programma di tagli fiscali da finanziare con la riduzione della spesa per gli incentivi alle imprese. L'andamento dell'economia italiana nel 2003, sono le parole del ministro, «è stato deludente», con un arresto dei consumi, i negativi effetti del calo delle esportazioni, la debolezza della domanda interna e degli investimenti. E oltre a tutto questo, negli ultimi mesi dell'anno a deprimere la fiducia è scoppiato anche lo scandalo Parmalat che, ha ricordato Tremonti, ha comportato perdite «pari a oltre un punto percentuale di Pil». Ma l'economia italiana soffre di problemi di fondo e ormai da due anni è stagnante, per questo, secondo Tremonti, «è necessario adottare misure decisive per interrompere l'attuale percorso di bassa crescita. Il programma di riforme economiche in corso - ha garantito - farà crescere la produttività, migliorare la competitività dell'economia italiana e aumentare il potenziale di crescita. Tuttavia nel breve periodo è necessario dare una scossa alla ripresa, attraverso un choc dal lato dell'offerta, tra cui con tagli fiscali». Tremonti ha ammesso che «le previsioni sull'economia italiana sono state offuscate dai deludenti risultati degli ultimi mesi e dall'incertezza circa la ripresa europea». E anche se una certa debolezza caratterizzerà questa prima parte del 2004, «un graduale miglioramento è atteso per il secondo trimestre». La ripresa «dovrebbe accelerare nel resto dell'anno», ha detto Tremonti, ma «il basso punto di partenza rende improbabile che la crescita del Pil possa attestarsi ad una media superiore all'1,2% nel 2004». Cosi, il ministro si è trovato costretto ad osservare che «la crescita più lenta del previsto avrà un impatto negativo sulle finanze pubbliche e il rapporto tra deficit e Pil potrebbe raggiungere il 2,8-2,9% nel 2004». Tuttavia, il governo italiano, ha aggiunto, «è impegnato ad accelerare la sostituzione delle una tantum con misure strutturali, che produrranno un miglioramento duraturo del bilancio». Tra l'altro, il ministro si attende una ulteriore riduzione del debito grazie alle privatizzazioni. «Il programma economico del governo proseguirà ora con l'imminente approvazione da parte del Parlamento della riforma delle pensioni», ha quindi proseguito. È poi da annoverare l'ampia riforma del settore finanziario che «ha ricevuto un ampio supporto bipartisan». Infine, Tremonti ha ribadito che «il governo sta preparando misure addizionali per completare la riforma fiscale» e che i tagli delle tasse saranno interamente coperti grazie alla riduzione della spesa pubblica, e in particolare, degli incentivi alle imprese. Non ci saranno, invece, tagli al welfare, alla sicurezza, alla ricerca e all'università.

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