Conti pubblici, il premier cerca la «quadra»
Bisogna sciogliere presto i nodi della trimestrale di cassa, del Dpef e della riforma della scuola
I conti pubblici sono stati al centro del vertice a Palazzo Grazioli. Silvio Berlusconi, i ministri della Pubblica istruzione, Letizia Moratti, e dell'Economia, Giulio Tremonti, accompagnato dal direttore generale del Tesoro, Domenico Siniscalco, e dal ragionere generale dello Stato, Vittorio Grilli, si sono riuniti ieri per quattro ore. Vari i temi di attualità economica sul tappeto: dalla trimestrale di cassa al Dpef, dalla riforma della scuola al caso Alitalia. Nel ruolino di marcia Berlusconi ha inserito anche l'esame delle strategie europee di sviluppo, discutendo della questione con il ministro dell'Economia in partenza per Washington, dove parteciperà all'Assemblea del Fondo monetario internazionale. In tema di conti pubblici ieri è stata diffusa dall'Istat l'analisi sulle stime trimestrali, dalle quali emerge che l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari al 2,3% nel quarto trimestre del 2003. L'Istat sottolinea come nel 2003, a differenza degli anni passati, la manovra di finanza pubblica, tesa a risollevare il deficit, ha impattato sul secondo trimestre invece che sul quarto. Nel quarto trimestre 2002 si registrava invece un accreditamento del 1,3%. Complessivamente l'indebitamento netto rispetto al Pil nell'intero anno 2003 è pari al 2,5% contro il 2,4% del 2002. Quanto all'andamento delle spese, sempre nel quarto trimestre dello scorso anno sono cresciute complessivamente in termini tendenziali del 7,8 per cento. Il loro valore in rapporto al Pil è pari al 55,5 per cento a fronte del 53% nel corrispondente trimestre 2002. La crescita tendenziale delle uscite correnti nel quarto trimestre 2003 (+3,4%) è in parte attribuibile, rileva l'Istat, all'incremento dei consumi intermedi (+12,7 per cento) influenzati dalla spesa per l'acquisto di beni e servizi dello Stato. Gli interessi passivi, invece, hanno fatto registrare una diminuzione del 4,5 per cento rispetto al quarto trimestre 2002, proseguendo la riduzione iniziata nel primo trimestre 2002. A commentare i dati è stato l'ex ministro del Tesoro dei governi dell'Ulivo, il diessino Vincenzo Visco, per il quale «anche per il 2004 non c'è da rallegrarsi». «È la conferma che i conti pubblici stanno andando malissimo» ha detto. A manifestare invece un modesto ottimismo nei confronti dell'economia italiana è stato Carlo Cottarelli, responsabile del desk italiano del Fmi, per il quale la crescita italiana, rimasta finora modesta, dovrebbe accelerare nel corso di quest'anno, ma su di essa restano alcune incognite che potrebbero portare il fondo monetario a rivedere le previsioni indicate nel World Economic Outlook (+1,2% nel 2004 e +2% nel 2005).