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di GIUSEPPE GRIFEO IN vista della prossima operazione di cartolarizzazione sarà ricercata ...

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Questo l'impegno del ministro Antonio Martino (nella foto)a conclusione dell'incontro di ieri con il comitato CasaDiritto che rappresenta gli utenti degli immobili militari. «Abbiamo espresso al ministro le nostre proposte per proteggere gli inquilini più deboli economicamente - racconta Sergio Boncioli, presidente del comitato - incidendo sul sistema di individuazione degli immobili da mettere in vendita con la prossima fase di cartolarizzazione Scip3». Un colloquio durato quasi un'ora in cui il ministro si è anche espresso a lungo sulle soluzioni e linee d'azione possibili, il tutto naturalmente seguendo gli impegni cui la Difesa deve attenersi in virtù della legge 326 del 24 novembre 2003 per lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici. In breve, ci sono esigenze precise di «monetizzazione» ben espresse dal Dicastero dell'Economia e Finanze, che comprendono la cartolarizzazione degli immobili pubblici. «In particolare con l'Onorevole Martino abbiamo affrontato il nodo delle fasce reddituali che non potranno affrontare i prezzi stellari di prossima vendita - continua Boncioli - specialmente il personale con redditi medio e medio-bassi, pensionati e vedove, ove peraltro la Difesa già prevedeva ampia protezione attraverso la legge 537/93». Il lavoro della Difesa si fa quindi ancora più complicato. Resta in piedi il forte, stridente contrasto fra tre elementi: l'esigenza di consegnare al ministro Tremonti un pacchetto con la lista degli immobili; l'esistenza di circa 3.000 case della Difesa vuote ed inutilizzate ma non in vendita; l'attesa preoccupata di circa 4.500 famiglie attualmente abitanti negli altri appartamenti (passabili di cartolarizzazione), «sine titulo» ma presenti nelle norme dello Stato perché regolamentati dalla legge nel loro pagare un affitto equo canone maggiorato.

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