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di LUIGI FRASCA CIRCA 109,00 euro medie di incremento, oltre a numerose importanti novità ...

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Sono queste le novità, come spiega un comunicato unitario di Cgil, Cisl e Uil, contenute nel contratto 2002 - 2005 del personale Sanità firmato ieri sera. Il Ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, ha manifestato «viva soddisfazione» per la sottoscrizione del contratto nel settore della sanità, che - afferma il ministro - «chiude positivamente una difficile vertenza contrattuale». Si preannuncia tutta in salita invece la trattativa per il rinnovo degli altri contratti del pubblico impiego. Dopo le dichiarazioni del ministro del Welfare, Roberto Maroni secondo il quale gli scorsi accordi sono stati «eccessivamente onerosi per lo Stato» ieri a dare l'altolà alle richieste sindacali è stato il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella parlando di margini di trattativa «molto ridotti» per i contratti che riguardano circa tre milioni di dipendenti delle amministrazioni pubbliche. I sindacati hanno attaccato il Governo chiedendo di «rispettare i patti» e di essere convocati al più presto per discutere dei contratti scaduti da quasi quattro mesi. Il divario tra le richieste sindacali (l'8% per il biennio 2004-2005 pari a circa 150 euro medi) e le risorse stanziate dal Governo (3,6%, pari a poco più di 60 euro secondo i calcoli sindacali) è elevato, ma Mazzella ha già avvertito che, dopo gli aumenti «generosi» dello scorso contratto questa volta non ci saranno ampi margini per il negoziato. In pratica, il Governo ha stanziato risorse per l'inflazione programmata futura (1,7% per il 2004, 1,5% per il 2005) e per gli incrementi di produttività (0,2% l'anno), ma - lamentano Cgil, Cisl e Uil - non per il recupero del divario tra inflazione programmata e reale (2,2% il differenziale nel biennio 2002-2003 per i sindacati che chiedono poi per il 2004-2005 il 2,4% l'anno di inflazione prevista e lo 0,5% per la produttività). Cgil, Cisl e Uil hanno già annunciato uno sciopero per il 21 maggio a sostegno della vertenza, misura che sarà decisa formalmente dall'assemblea dei delegati che dovrebbe tenersi i primi di maggio. «Tra il 1999 e il 2003 - ha detto Mazzella - le retribuzioni medie di fatto dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche sono aumentate del 17% a fronte di un'inflazione effettiva del 12%». I sindacati hanno avvertito che «se il Governo cerca guai li troverà»: La situazione dei contratti pubblici - ha detto il leader della Cgil Guglielmo Epifani parlando al direttivo dell'organizzazione - è «aggravata da questa nuova teoria, in base alla quale, visto che tanto si ridurranno le tasse, si può tranquillamente dare molto meno ai dipendenti pubblici». Intanto oggi si svolgerà a Roma lo sciopero dei dirigenti, professionisti e funzionari direttivi delle amministrazioni pubbliche, che manifesteranno presso il teatro Eliseo alle ore 10.00. Allo sciopero aderiranno i ministeri, enti pubblici, parastatali, previdenziali, locali, agenzie fiscali, Aci e Ice.

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