Le nomine slittano l'Udc punta i piedi
Questi i nodi da sciogliere prima che si arrivi a quadrare il cerchio delle nomine di viale Mazzini. Nella riunione post-pasquale del CdA di martedì prossimo, quindi, con tutta probabilità, nessun nuovo nome verrà ufficialmente posto sulle caselle vuote dell'organigramma della Rai firmata Cattaneo. L'Udc (soprattutto una parte) stavolta è molto determinata a ottenere non le briciole ma una poltrona influente nella Tv di Stato. Così ha già fatto l'ipotesi di un proprio manager esterno ma molto quotato che potrebbe ricoprire il ruolo in un primo tempo pensato per Roberto di Russo (che invece ha preferito restare solo alla guida di RaiTrade) nella super direzione «Sviluppo e Coordinamento Commerciale» e vorrebbe (soprattutto Follini) anche mettere un proprio giornalista di fiducia alla guida della TgR, spostando Angela Buttiglione (Udc) alla presidenza di una delle consociate. Un pacchetto di richieste giudicato eccessivo visto che già i centristi si sono assicurati la conferma di Lorenzo Vecchione come direttore del centro di produzione, ma che gli interessati reputano fondamentale per un rapido esito della legge Gasparri (che va in aula il 22) e per la definizione delle candidature per le Europee. E l'ultimo incontro di giovedì tra Casini e Gasparri non ha raggiunto l'obiettivo sperato. Anche se il ministro conta di arrivare in porto con la legge entro la fine del mese. Insomma, ottimi motivi per soprassedere, almeno di una settimana arrivando al 27 aprile, o anche due, fino al 4 maggio, per i vertici Rai che devono fare i conti anche con le lotte interne della Lega tra il varesino Maroni e il bergamasco Calderoli. Maroni infatti spinge per far restare l'amico Antonio Marano al suo posto sul trono di RaiDue, mentre il senatore Calderoli vorrebbe sostituirlo con il direttore della sede di Milano Massimo Ferrario. Fatto questo che vedrebbe d'accordo anche il dg Cattaneo, che come è noto non ama Marano e lo vedrebbe meglio a dirigere il «Coordinamento delle sedi Regionali». All'interno del CdA poi si pensa anche a Giovanni Minoli come nuovo direttore di RaiDue. Per quanto riguarda la direzione di RaiTre, invece, pare tornato il sereno per Paolo Ruffini, difeso a spada tratta dai suoi compagni di rete e di partito. E RaiUno? Tutto ok a sentire lo stesso Del Noce che si reputa forte e stabile come una quercia. Le responsabilità dei vertici della Rai però non si fermano qui, perché anche i due nomi indicati dal Tesoro non sono definitivi e sull'area «Nuovi media» si è scatenata una guerra interna. Fra le altre caselle ancora protette dall'interim, c'è poi quella della direzione dell'ufficio stampa dello stesso dg, che, secondo alcuni, potrebbe venir proposta ad Angela Riccio. A questo punto martedì Cattaneo e il CdA tutto, con l'Annunziata fresca dagli Usa, si occuperanno soltanto dell'approvazione del Bilancio dell'azienda (pare positivo) e delle trasmissioni elettorali, che dovrebbero andare in onda su RaiUno e RaiDue dalle 22 alle 23,30. L'ipotesi ultima è quella di spostarle tutte su RaiDue per evitare problemi al Porta a Porta di Vespa, ma non è detta l'ultima parola. Inoltre, si continua a discutere fra i consiglieri della necessità del «political advisor», una sorta di «vigile urbano», o «garante» interno che risolva tutti i problemi tecnici e non, attinenti all'informazione politica.