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Torna il sereno fra Fini e Storace

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Al governatore del Lazio, il vicepremier ha espresso il suo ringraziamento «per avermi tirato tante volte la giacchetta in modo come non c'è pari al mondo» e gli ha preannunciato che l'«avventura al vertice della Regione continua l'anno prossimo, perché hai ben governato». Ma proprio qui a Roma, ha precisato Fini, «voglio rivolgere gli auguri sinceri di pronta guarigione a Umberto Bossi purché vi assicuro che è molto meglio avere a che fare con un leader che rispetta la parola data che con quei sepolcri imbiancati del centrosinistra». Gli applausi della platea hanno sottolineato una sorta di pace fatta, anche se magari provvisoria, tra il Lazio e la Padania. Rispondendo a una domanda sui tempi previsti per le deleghe in materia economica che deve avere da Berlusconi, il vicepremier ha detto: «Certo che i tempi non sono infiniti. Di infinito non c'è nulla e non solo in politica». Fini ha spiegato che per la delega sul dipartimento economico «si tratta di arrivare ad un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, non ad un atto del Consiglio dei Ministri. Non so quando sarà firmato, resto a quello che ha detto il presidente del Consiglio, che vuole risolvere la questione». «Oggi - ha aggiunto - non me ne sono occupato e giustamente neanche Berlusconi perché in questo momento le priorità sono altre». Venendo alla delega relativa alla presidenza del Cipe, Fini ha ricordato «che occorre una modifica di legge, perché attualmente è previsto da una norma che il Cipe sia presieduto dal premier o, su sua delega, dal ministro dell'Economia. Nel momento in cui si prevede, invece, che sia presieduto dal premier o, su sua delega, dal vicepremier, serve un atto legislativo, e quindi un disegno di legge o un decreto legge e quindi occorre andare in Cdm».

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