Berlusconi: si sta facendo il possibile per la liberazione, operando in tutte le direzioni praticabili
L'esortazione del presidente della Repubblica contenuta in una lettera scritta al padre di Fabrizio Quattrocchi Ciampi: bisogna tentare tutto per salvarli
Le parole del presidente vengono diffuse ieri in mattinata e, in serata, arriva il riscontro dal governo: al termine di un vertice durato oltre un'ora a Palazzo Chigi, durato oltre un'ora con Fini,Pisanu, Frattini e Martino, Berlusconi risponde che si sta facendo il possibile per la liberazione degli ostaggi e si sta operando in tutte le direzioni praticabili. Nella lettera a Santo Quattrocchi, genitore del ragazzo assassinato, Ciampi scrive fra l'altro che «il barbaro omicidio che ha stroncato, nel pieno della gioventù, la vita di suo figlio rafforza la determinazione dell'Italia di sbarrare la strada all'odio ed operare per la realizzazione di una convivenza pacifica in Iraq». «È necessaria - esorta Ciampi - fermezza e coerenza sugli obiettivi da perseguire nell'ambito delle Nazioni Unite; è necessaria capacità di dialogo, per non lasciar nulla di intentato nel salvare la vita degli altri ostaggi». A Palazzo Chigi il vertice ieri sera si è iniziato dopo che il premier aveva consultato tutti gli alleati di governo, che gli hanno confermato la linea della fermezza. «Nella riunione - informa il comunicato emesso al termine del vertice - è stato svolto un esame approfondito della situazione e delle iniziative messe in campo per la liberazione degli italiani sequestrati in Iraq». Il presidente del Consiglio ha «espresso ancora una volta - si legge nella nota - il profondo cordoglio suo personale e dell'intero governo alla famiglia di Fabrizio Quattrocchi» e «ha confermato alle famiglie degli ostaggi l'impegno ad operare in tutte le direzioni praticabili per il rilascio immediato e senza condizioni dei loro congiunti». Berlusconi ha anche «sottolineato la necessità della massima responsabilità e riservatezza in una fase così delicata». Al vertice hanno preso parte, oltre al vicepremier e i ministri degli Esteri, della Difesa e dell'Interno anche i direttori di Cesis, Sismi, Sisde, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il governatore della provincia di Nassiriya Barbara Contini. Fra le strade che vengono percorse in questo momento anche la missione del consigliere diplomatico del premier Silvio Berlusconi, ambasciatore Gianni Castellaneta, che, come ha comunicato ieri sera la Farnesina, si trova a Doha in Qatar, prima tappa di una sua missione nella regione che fa parte dei tentativi del governo per cercare di ottenere la liberazione degli ostaggi. Proprio a Doha c'è la sede dell'emittente satellitare Al Jazeera che ha ricevuto il video con le immagini dell'omicidio. Il calendario degli incontri di Castellaneta è in via di definizione di ora in ora e ci sono varie ipotesi di incontri. Ieri mattina a Villafranca dove ha partecipato ad una cerimonia dell'Aeronautica militare, il Ministro della Difesa Martino ha ribadito che l'Italia non si lascerà condizionare da «un gruppetto di banditi assassini» e che i militari italiani resteranno in Iraq fino al completamento della missione.