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Niente deleghe, nuovo rinvio per Fini

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Salta il consiglio dei ministri di domani. Si rischia lo slittamento a maggio: An: «Esclusi da tutto»

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Dice un colonnello del partito di Fini: «Si riunisce il Consiglio supremo di Difesa e con Ciampi si siedono tutti ministri di Forza Italia. Capito? Tutti di un solo partito: non era mai successo. Neanche ai tempi della Dc di De Gasperi. Per non parlare di Alitalia. Berlusconi convoca una riunione interministeriale sulla compagnia aerea, e chi c'è? Il premier, Lunardi, Maroni della Lega, Buttiglione dell'Udc e nessuno di An. Assurdo». E sarà così ancora per un po'. Almeno per una settimana. Neanche in quella in corso, infatti, Gianfranco Fini (che è ancora in vacanza sul Mar Rosso, tornerà stasera) riceverà le deleghe in materia economica. La presidenza del Consiglio ha inviato ieri a tutti i ministri un telegramma con il quale i componenti dell'esecutivo vengono informati che domani non si terrà il consiglio dei ministri. E ora diventa davvero un percorso ad ostacoli il varo del decreto del presidente del Consiglio che assegnerà al vicepremier la guida del dipartimento economico di Palazzo Chigi, la presidenza del Cipe e, di fatto, il coordinamento della politica economica dell'esecutivo. Infatti, la settimana prossima Berlusconi non ci sarà martedì 20 e mercoledì 21 perché a Mosca dall'amico Putin. Quindi il governo avrà a disposizione venerdì 23 per incontrarsi. Dopo sarà Fini ad andare all'estero per una missione a Washington e New York (che in questa fase diventa di straordinaria importanza) dal 25 al 28 aprile. Resta nell'agenda venerdì 30 aprile, altrimenti si finisce a maggio. Sale nel frattempo la tensione dentro An e di An verso Forza Italia mentre si registrano anche nuove scaramucce tra finiani e Lega. Il ministro per le Politiche Agricole Gianni Alemanno in un'intervista dice che quando arriveranno i poteri a Fini si riaprirà il dialogo con le parti sociali. Insorge Roberto Calderoli, coordinatore del Carroccio: «Io non so quali e quante siano le deleghe promesse da Berlusconi a Fini, ma se questo dovesse determinare uno sdoppiamento del ministero di Tremonti e uno svuotamento di altri dicasteri come, per esempio, quello di Maroni, allora è chiaro che la Lega si metterebbe di traverso. Collegialità sì, scippi no. Le parole di Alemanno mi ha lasciato veramente stupefatto - aggiunge Calderoli - che cosa c'entrano le pensioni con il suo dicastero? Ciascuno faccia il suo mestiere, possibilmente bene, e nessuno cerchi di fare il tuttologo». Gli risponde il senatore di An Roberto Salerno (vicino ad Alemanno): «La Lega dimostra di essere miope come il vicepresidente del Senato Calderoli non riuscendo a distinguere un atto di straordinaria importanza sociale come la riforma delle pensioni da altri di semplice routine ministeriale per la cui gestione si potrebbe comprendere la richiesta di esclusiva di un singolo ministro. La riforma delle pensioni è un'altra cosa e la sua portata epocale lo colloca in quegli di straordinaria importanza la cui realizzazione non può che essere obbligatoriamente condivisa da tutta la coalizione». Si spinge oltre un altro big di An, Adolfo Urso: il passaggio delle deleghe a Fini sta avvenendo con «due mesi di ritardo, si è perso troppo tempo per questo conferimento». Quindi parte un attacco al ministro delle Attività produttive Antonio Marzano (Forza Italia), da parte di Urso che di Marzano è vice nello stesso dicastero: «Alleanza nazionale, essendo di gran lunga la seconda forza della coalizione dietro a Forza Italia, con il triplo dei voti elettorali rispetto alle altre due forze politiche della coalizione - afferma Urso -, ha il dovere di dire cosa ne pensa della politica industriale del Paese e come deve essere realizzata. Si tratta di un contributo positivo che intendiamo dare, questo con o senza deleghe in materia economica». An, continua il viceministro, potrà dunque farsi «interprete dei bisogni e delle necessità del sistema produttivo italiano», e per questo presenterà sabato prossimo, in un convegno a Padova cui parteciperà anche Fini, «le idee che

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