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Grazia a Sofri, il premier promette una soluzione

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Nuova versione della legge Boato. No della Lega: «Siamo con le vittime del terrorismo, lo ricordi anche il Presidente»

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Silvio Berlusconi ieri l'altro incontra Marco Pannella garantendogli che lavorerà per trovare una soluzione per quanto riguarda il potere di grazia del Capo dello Stato e il leader radicale interrompe lo sciopero della fame e della sete. Probabilmente il premier avrà dato assicurazione che in sede parlamentare passerà, votata dall'intera maggioranza, una proposta che si rifà alla legge Boato e che dà al Presidente della Repubblica il potere di grazia anche senza la controfirma del Guardasigilli. Ma contro la grazia a Sofri si schiera di nuovo con estrema decisione la Lega, mentre An ribadisce che almeno l'interessato deve chiedere il provvedimento di clemenza. Per la Lega parla Maroni: «La Lega resta fermamente contraria al provvedimento di grazia nei confronti di Adriano Sofri. Noi siamo dalla parte delle famiglie delle vittime del terrorismo, e non dalla parte di chi ha generato tanto dolore». «Questo - ha aggiunto - lo diciamo sia a Berlusconi che a Ciampi. Tutti e due non si devono dimenticare delle vittime del terrorismo». In An il vicecoordinatore Italo Bocchino ha dichiarato: «Adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo per la salute di Marco Pannella, che ha deciso di sospendere lo sciopero della fame e della sete. Il leader radicale poneva una legittima questione di rispetto delle prerogative costituzionali del Capo dello Stato e ha avuto garanzie. Altra è la questione legata al caso Sofri. Che, se vuole la grazia, non può godere di "corridoi umanitari", ma deve rispettare la fila come tutti gli altri detenuti che fanno domanda (lo sottolineo, fanno domanda) per un provvedimento di clemenza». Pannella a Radio Radicale ha fatto un lungo resoconto di come si è svolto il colloquio col premier che ha definito «una preziosa, diretta informazione sulle valutazioni di ciascuno». Nel merito, fra l'altro, dopo aver esaminato i documenti sul tema «della controfirma del governo agli atti del presidente» e dopo essersi convinto che «se quello della controfirma è un atto dovuto allora non c'è conflitto», in almeno «un'oretta» con Berlusconi ha detto al premier che il conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale non è necessariamente il cammino migliore e gli ha spiegato «anche il senso politico della situazione per cui il governo si presenta davanti alla Consulta contro il presidente. Sarebbe una manna per tutti quelli che parlano di Berlusconi golpista in Europa, gli ho detto». Berlusconi gli avrebbe garantito una revisione della prassi sulla grazia. Il coordinatore delle segreterie della Lega, Calderoli ha dichiarato: «Berlusconi mi ha detto di aver spiegato a Pannella che per dare potere autonomo di grazia al Capo dello Stato serve la riforma della Costituzione: un cambio che ci trova tutti d'accordo perché previsto dalla bozza di Lorenzago»; quindi, «a legislazione attuale un'eventuale concessione della grazia da parte di Ciampi senza controfirma sarebbe un attentato alla Costituzione».

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