«Petruccioli agli ordini di qualcuno»
FI Italia ha chiesto le sue dimissioni, mentre viale Mazzini, dopo l'ok alle norme in campagna elettorale si interroga sul come e quando metterle in pratica. Questo in un momento di scontri al vertice e di attesa: di nuove nomine e dell'approvazione della Gasparri. Onorevole Paolo Romani, voi di Forza Italia siete stati i più duri con Petruccioli. «La sua è stata un'aggressione a freddo. In passato ci sono stati esempi più evidenti di parzialità. Berlusconi da Vespa per parlare di che cosa ha fatto il governo? Nulla di inedito. E le regole si devono applicare 50 giorni prima delle elezioni... Non capisco perché toni così violenti. Deve averglielo ordinato qualcuno di attaccare il salotto buono della Rai, quello dove vanno tutti volentieri, sia a destra che a sinistra». Annunziata e Petruccioli hanno abbandonato il loro ruolo di garanzia? «Petruccioli poi vuol sempre essere il più ragionevole, ma quando esce da San Macuto si lascia prendere dalla faziosità». La presidente Rai? «Guardi, al dg Cattaneo va riconosciuto che i risultati aziendali e di ascolto sono migliori del passato. Ed ha avuto il coraggio di sperimentare. L'Annunziata non sembra accorgersi di tutto questo». Cattaneo promosso a pieni voti? «Sì, a pieno voti.» Una volta approvata la Gasparri che ne sarà di loro? «In sella almeno per un altro anno». Anche l'Annunziata? «Ma non voleva dimettersi dopo la firma?». Pregi e difetti delle regole pre-elettorali. «L'obbligo della contraddittorio non è chiarissimo. Sarà difficile gestirlo. La par condicio è una pessima legge, ingessa l'informazione. Poi ci meravigliamo se le tribune politiche non le guarda nessuno. Informare i cittadini dovrebbe essere l'obiettivo prioritario. Invece gli spot sono vietati e siamo costretti a tappezzare le città di manifesti».