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SE si tratta dei cinque minuti di «Batti e ribatti» di Pigi Battista o del lungo Porta a Porta di Bruno Vespa non importa.

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È questa la principale novità del regolamento per la par condicio in Rai durante la campagna elettorale, approvato dalla Vigilanza Rai. Abolita la ripartizione dei tempi (50 per cento per tutti, 50 per cento in base alla consistenza politica), il comma 4 dell'art.3 del regolamento per le europee apre le maglie della comunicazione politica sia nella prima fase della campagna elettorale, prima della presentazione delle liste, sia nella fase successiva, ovvero gli ultimi 40 giorni prima delle elezioni. Potranno quindi accedere in tv, anche nei primi 10 giorni di campagna elettorale, quelle forze politiche neonate nelle quali militi almeno un europarlamentare anche se eletto sotto un altro simbolo. In campagna elettorale «non si potrà sfuggire al contraddittorio salvo violando il regolamento». È l'interpretazione del presidente della Vigilanza Rai Claudio Petruccioli. Senza fare riferimenti espliciti al premier, Petruccioli spiega che con il nuovo regolamento, nei 50 giorni prima delle elezioni, «un esponente politico non potrà rifiutare la presenza» di uno o più rivali politici nel confronto in tv. «Sicuramente non ci sarà il contraddittorio ad uno», ha commentato il presidente della Vigilanza aggiungendo che a suo avviso l'obbligo del contraddittorio va inteso all'interno di una stessa trasmissione. «Se una trasmissione di approfondimento - ha spiegato Petruccioli - dura 30 minuti, un'ora o due, non c'è ragione strutturale che collide con la possibilità del contraddittorio». E tornando sulle sue critiche alla puntata di Porta a Porta con il premier, il senatore Ds si è augurato che approfondimenti simili a quello dell'altra sera nel salotto di Vespa «non vadano più in onda non solo in campagna elettorale». «Il comportamento di Petruccioli è quanto meno irrituale. Il presidente della Vigilanza non può rivolgersi direttamente ad un conduttore, ma, qualora ritenga violati gli indirizzi formulati dalla Commissione può chiedere l'intervento del presidente della Rai», sottolinea il portavoce di An, Mario Landolfi. Solidarietà a Vespa anche dal ministro Gasparri che ha trovato «inaudito» il tono usato nei confronti del giornalista da parte di Petruccioli. Ieri intanto a viale Mazzini il dg Cattaneo ha illustrato a tutti i dirigenti il piano editoriale, lasciando però una parte di dimostrazione al fedele Comanducci (responsabile del Personale), il quale però è stato pesantemente contestato dai direttori presenti. Polemiche anche sulla puntata di Regioni (TsP) che ha ospitato il ministro Alemanno, il quale, come da noi scritto su queste colonne due giorni fa, aveva prima rifiutato di incontrare il capo dei Cobas del latte Robusti e poi acconsentito a registrare la trasmissione a Roma. Il direttore della Tsp Anna La Rosa ieri ha confermato che il ministro Alemanno ha interrotto la registrazione della puntata di Tsp Regioni e ha lasciato gli studi e che la puntata è stata registrata due volte ma smentisce che «i servizi siano stati epurati o modificati». Giu.Cer.

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