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Tremonti: singolari parole e procedura

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e di fronte alle parole del commissario europeo agli Affari monetari, Pedro Solbes, che parla di «decisione politica» della Commissione. Il ministro dell'Economia sottolinea «l'atipicità assoluta» della procedura utilizzata da Bruxelles, e che l'early warning, per come è stato gestito, «è l'avviso di un avviso, un pò una forzatura complicata». Siamo di fronte a «una atipicità assoluta della procedura e una atipicità del linguaggio - spiega - che indica qualcosa che esce dalla tradizione e non trova precedenti: torno a dire una procedura atipica e una nomenclatura, un linguaggio atipico». «C'è qualcosa di singolare in tutto questo - insiste Tremonti - Ma resto in attesa degli sviluppi di una vicenda che prima si è manifestata in un meta-avviso mediatico, un avviso di avviso, oggi in un para-avviso, e forse vedremo anche in altro. Comunque credo che per quanto ci riguarda tutto sia piuttosto curioso». Per il ministro, del resto, «la Commissione è sempre stata nella sua tradizione attenta e stretta sulle procedure, molto rigorosa. Ha fatto delle procedure un criterio operativo ed ha sempre considerato rilevante tanto la forma quanto la sostanza. La forma, la procedura, è sempre stata parte della tecnica della Comissione». Il Governo, comunque, è tranquillo, come ha detto Fini, e non teme che la decisione della Commissione europea possa avere risvolti negativi per l'Italia. «L'85% dell'economia europea - ribadisce il ministro dell'Economia - ha i conti che non vanno particolarmente bene. Non è una consolazione, ma la realtà. Se i conti pubblici non vanno bene - aggiunge - è perchè non vanno bene quelli privati. È lì che bisogna lavorare». E poi bisogna lavorare sul Patto di stabilità: «Deve restare - ribadisce il ministro - ma magari cambiando la formula in Patto di crescita e stabilità». Per quanto riguarda le motivazioni con cui Solbes ha spiegato l'avvio della procedura per l'early warning, Tremonti infine esprime «un non relativo stupore» per le parole utilizzate dal commissario europeo per gli Affari monetari, che ha parlato - spiega il ministro - di «strategia» e di «decisione politica» da parte dell'Esecutivo dell'Ue. Pedro Solbes, ieri alla sua ultima conferenza stampa da Bruxelles perché sta per andare a fare il ministro delle finanze del nuovo governo socialista spagnolo, dal canto suo dice che «possono piacere o non piacere - commenta - ma sono ovvi e palesi. Non li abbiamo inventati né io né Prodi. Posso garantire che né Prodi né il sottoscritto hanno calcolato il benché minimo dato». «Le cifre provengono dai servizi della Commissione e - aggiunge - sono il risultato di un lungo lavoro di rielaborazione, ricerca e comparazione».

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