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RAI: CATTANEO MANDA NUOVO ORDINE DEL GIORNO

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Scontro in Vigilanza FI: via Petruccioli

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E il giornalista replica: «Una ignobile aggressione». E FI alla fine ha chiesto le dimissioni di Petruccioli. Intanto la Vigilanza ha approvato il regolamento Tv in campagna elettorale solo in serata, dopo che la Cdl aveva abbandonato la seduta in segno di protesta. Ieri infatti la battaglia politica sull'informazione è stata segnata da un violento scontro tra Vespa e Petruccioli che aveva contestato la puntata di Porta a Porta sulle opere pubbliche. «Si tratta di una aggressione personale e professionale che non ha precedenti», ha replicato duro Vespa, che ha incassato la solidarietà del dg Cattaneo. Incandescente anche la votazione degli emendamenti all'articolo 9 del regolamento sulla par condicio. Ad un certo punto alcuni esponenti della Cdl hanno chiesto la verifica del numero e hanno lasciato l'aula. Il presidente della Commissione Petruccioli ha riconvocato la commissione per le 19. «Non stiamo boicottando nulla ma non siamo d'accordo con il tentativo, orchestrato dal centrosinistra, di mettere il bavaglio alla campagna elettorale» ha spiegato il responsabile dell'informazione di AN Alessio Butti. Alla fine però la Commissione ha approvato all'unanimità i due regolamenti che disciplinano la campagna elettorale per le prossime elezioni europee e amministrative nei Tg. Soddisfazione per l'approvazione del provvedimento è stata espressa sia dal senatore Ds, Esterino Montino, che dal vice presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Barelli. Ma poi Elio Vito di FI chiede le dimissioni di Petruccioli. «Quella del sen. Petruccioli a Vespa è un'intimidazione inaccettabile, tanto più perchè viene da parte di chi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe avere un atteggiamento superpartes», afferma e la polemica scoppia nuovamente. Nel regolamento che disciplina la campagna elettorale per le Europee una delle novità però consiste nel fatto che le conferenze stampa potranno non essere trasmesse solo da Raiuno ma su tutte le tre reti Rai. Quindi Vespa è salvo. In mattinata a viale Mazzini il dg Rai Flavio Cattaneo ha confermato che «le altre nomine verranno fatte quando ce ne sarà bisogno e non secondo i tempi della politica». Nessuna fretta quindi secondo il direttore generale di viale Mazzini, ma solo «esigenze aziendali». Esigenze che però devono essere molto impellenti, visto che ieri nel pomeriggio era già sulle scrivanie il famoso «ordine di servizio» annunciato per la prossima settimana. Nel documento figurano tutte le nuove macrostrutture con relativi nomi e i 7 interim del dg, oltre le conferme di reti e testate, mentre si legge che le otto direzioni pre-esistenti all'accorpamento (fra cui quelle di Argenti, Modugno, Bertolino, Belli, Malesani ecc) resteranno in piedi e questi direttori manterranno qualifica e incarico, anche se per qualcuno di loro (come chi si occupava degli abbonamenti) si tratta di un evidente «impoverimento». Cattaneo ieri ha voluto spiegare il perché della tanto contestata (dalla presidente) riorganizzazione che verrà attuata in nove mesi. Affiancato da Gianfranco Comanducci (neo responsabile della direzione Risorse Umane e Organizzazione) e dal direttore della Comunicazione Guido Paglia, Cattaneo ha illustrato la nuova struttura. Sul fronte nomine Antonio Marano sembra sempre più sul punto di venir sostituito, dopo l'affondo del Tg2 che lo accusa di far andare a picco la rete.

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