A Bruxelles «lumaconi e persone inadeguate»
Silvio Berlusconi torna ad attaccare i vertici Ue e, anche se non lo cita direttamente, a contestare Romano Prodi. Il premier parla in occasione dell'inaugurazione della Galleria di Base della Variante di valico. Nel suo intervento di saluto ribadisce i risultati ottenuti durante il semestre europeo di presidenza italiana sul piano delle infrastrutture, e punta il dito contro le lungaggini burocratiche che bloccano i processi decisionali all'interno dell'Unione. «Siamo riusciti - dice - a far fare a questi lumaconi europei un passo avanti con il piano delle grandi opere». Al termine del discorso il Cavaliere insiste: «Ho parlato di lumaconi, perché purtroppo è la fotografia della realtà, nel senso che ciò che si dovrebbe fare non si fa. E si fanno cose che... Forse questo è l'unico caso nella storia di una istituzione che aumenta i costi delle proprie aziende con una quantità enorme di regole, leggi, regolamenti e direttive che rendono difficile l'operato dei protagonisti della produzione». Critica l'Europa per una sorta di risentimento dovuto all'annunciato early warning contro l'Italia? Chiede un giornalista. «Macché, l'ho detto tempo fa a Bruxelles al convegno della Confindustria europea», replica Berlusconi che respinge anche l'accusa di diffondere euroscetticismo. «Questo non c'entra nulla con l'euroscetticismo - avverte il Cavaliere - l'Europa è un fatto essenziale, assoluto, che dobbiamo perseguire. Un conto è questo, un conto è fare delle giuste critiche a chi occupa momentaneamente la sedia in certe istituzioni, che invece devono essere conservate e che devono continuare ad operare per il bene di tutti gli europei. Quindi, se c'è un europeista convinto quello sono io. Lo sono sempre stato». E a chi gli chiede se la critica a un eventuale avviso di Bruxelles sui conti pubblici sia dovuta solo al fatto che l'avviso arriverebbe dalla Commissione di Romano Prodi, ribatte: «Pensi quel che vuole, io ho fatto una affermazione. Credo che non sia affatto un alibi - ribatte il premier - Come può venire in mente che uno come me faccia queste cose? Voi mi attribuite comportamenti che sono propri della sinistra. Io sono molto diverso da loro e me ne vanto». Il premier spiega che l'Italia ha riportato una vittoria nei confronti dei vertici Ue. «Abbiamo combattuto una grande guerra durante i sei mesi della presidenza italiana - spiega - e l'abbiamo vinta in Europa, perché siamo riusciti a far fare a questi lumaconi un passo avanti, dando vita alla prima manovra di politica economica europea, quella delle grandi opere. Siamo riusciti quindi ad ottenere l'innalzamento del contributo europeo dal 10 al 20%. Inoltre abbiamo ottenuto l'impegno della Bei a una garanzia da dare gli investitori privati fino al 75% del capitale, con la possibilità di una restituzione dei capitali nell'arco di 35 anni. Si tratta quindi di una grande vittoria, concretizzata con l'individuazione di 29 opere di interesse transnazionale, tra cui cinque opere che ci riguardano». Il Cavaliere quindi ribadisce: «Noi dobbiamo recuperare il deficit delle infrastrutture. Abbiamo dovuto cominciare da zero, realizzando una rivoluzione negli strumenti legislativi, perché non si poteva operare».