Cattaneo promuove 5 manager e controlla il resto
Nessun nuovo nome per ora «per questione di opportunità aziendale», così i «promossi» sono quelli già dati alla vigilia: Guido Paglia, Gianfranco Comanducci, Luigi Rocchi e Rubens Esposito, con l'aggiunta però di Carlo Nardello che inaspettatamente oltre al Marketing ottiene il Palinsesto. Il direttore generale è quindi costretto a tenere ad interim tutto il resto (Acquisti, Finanza, Sedi Regionali, Sviluppo commerciale e la struttura Nuovi Media e anche il suo ufficio stampa), in attesa di poter nominare i nuovi dirigenti su cui a quanto pare non c'è ancora un accordo. Ma Flavio Cattaneo è uno non si tira indietro, anzi pare voglia spiegare presto, nei dettagli, alla stampa il piano per evitare interpretazioni sbaliate. Non arretra nemmeno in un momento politico «agitato» e pre-elettorale come questo. Così mentre l'Annunziata si astiene sulle nomine-conferme per ribadire il suo dissenso, mandando altre «raccomandazioni» anti-nomina al dg, ecco che Cattaneo, in ogni caso, si conferma capo assoluto e risponde all'Annunziata: le altre nomine le faccio quando decido io e ti avvertirò solo due ore prima. Proprio come prescrive la legge. E non è finita. Se Cattaneo, nonostante le voci maligne che girano, resta il capo indiscusso dell'azienda, il suo braccio destro, il suo assistente fedelissimo, rimane Alessio Gorla. Già da oggi infatti Gorla si metterà a lavorare nella nuovissima struttura «Risorse televisive», importante settore creativo e produttivo dell'azienda che fornirà i programmi a tutte le reti (un po' quello che fa Saccà con la fiction). Per quando riguarda poi le altre guerre di viale Mazzini, pare che il consigliere Marcello Veneziani sul tema «immobili» non voglia mollare. Il tema verrà affrontato nel prossimo consiglio, ed è sicuro che Veneziani si batterà per mantenere nel centro di Roma una sede di rappresentanza, anche quando il resto dell'azienda si trasferirà a Saxa Due. Quanto a Rai Cinema, la candidatura di Franco Zeffirelli alla presidenza c'è, ma per ora si è solo sondata la disponibilità del regista. Intanto ieri con 16 voti a favore e 15 contro, la commissione di Vigilanza Rai ha approvato l'emendamento, presentato dal presidente Claudio Petruccioli, che inserisce nel regolamento, che regola la par condicio in campagna elettorale, l'obbligo del contraddittorio nelle trasmissioni di approfondimento. Assente la Lega, la maggioranza è andata sotto nella votazione di due emendamenti. L'emendamento, sottolinea Giorgio Lainati di FI, è «una non nuova sollecitazione affinchè sia garantita la presenza ed il confronto equilibrato tra tutti i soggetti politici, cosa che in ogni campagna elettorale c'è sempre stata negli ultimi anni». Giu.Cer.