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Ok alla nuova Rai, oggi le prime nomine

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Paglia e Comanducci tra i superpromossi. Giro di poltrone nelle consociate

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La nuova Rai ha quindi il via libera del CdA (e 100 milioni di risparmio) ma non l'ok dell'Annunziata che lo considera «illegittimo» e del consigliere centrista Rumi, assente per motivi di salute, ma comunque in linea con la posizione «di non accordo» dell'Udc che non è soddisfatto delle nomine in programma e soprattutto preoccupato della situazione di Angela Buttiglione. Se infatti Antonio Marano dovesse passare come previsto dalla direzione di RaiDue (se arriverà Massimo Ferrario) al Coordinamento delle sedi Regionali diventerebbe un suo diretto superiore. I centristi chiedono quindi una rappresentanza maggiore anche fra i nove superdirettori (pare che Roberto Di Russo da solo non basti) e quindi danno battaglia. Mentre i dirigenti di RaiTre hanno inviato una lettera al direttore generale chiedendogli di non sostituire Paolo Ruffini (con Giovanni Minoli perché Giuseppe Cereda ha rifiutato) anche la Lega non pare contentissima e così fino a ieri notte Cattaneo ha lavorato duramente per far quadrare il cerchio. Ma nell'affanno di completare un lavoro non certo facilissimo il dg deve essersi dimenticato qualcosa. Sembra infatti scomparsa del tutto la struttura organizzativa che si occupava dell'orchestra della Rai (circa 80 persone). La nuova Rai in ogni caso sarà organizzata per 6 macro-aree (Editoriale Tv, Radiofonia, Nuovi Media e Digitale Terrestre, Commerciale, Trasmissiva, Staff) e 9 direzioni. Quella Palinsesto e Marketing dovrebbe restare ad interim al direttore generale, Acquisti e Servizi ad un manager del Tesoro, Risorse Umane a Gianfranco Comanducci, Finanza e Pianificazione ad un altro «tecnico» del Tesoro, Comunicazione, Relazioni Esterne ed Istituzionali a Guido Paglia; Coordinamento Sedi Regionali ad Antonio Marano, Sviluppo e Coordinamento a Roberto Di Russo, Strategie Tecnologiche a Luigi Rocchi, Affari Legali a Rubens Esposito). Di tutto ciò oggi dovrebbe esser fatto pochissimo. Pare che solo Comanducci e Paglia riceveranno l'investitura ufficiale. Le altre nomine odierne riguarderanno infatti i consigli delle consociate RaiTrade, RaiNet, RaiWay e RaiClick. Sembra per ora bloccata anche la societarizzazione di RaiFiction anelata da Agostino Saccà. Tutto questo però non piace alla presidente, «nel metodo e nel merito». Con la presidente si schiera il centro-sinistra con Merlo (Dl), che stigmatizza «il blitz intollerabile fatto da Cattaneo con il trespolo di 3 consiglieri» mentre Angius accusa «un Cda arrogante» e annuncia battaglia contro la Gasparri. Approva il nuovo piano il centro-destra che rinnova l'attacco alla presidente. Per il responsabile Informazione di Fi Paolo Romani «il giochino è logoro e banale e non diverte più nessuno». Da An il coordinatore Ignazio La Russa esclude qualsiasi «correlazione tra le scelte aziendali della Rai e le europee di giugno». Duri verso la presidente i tre consiglieri Petroni, Veneziani e Alberoni, convinti che «Annunziata non abbia alcun titolo, ne alcuna qualificazione, per muovere accuse di incompetenza o di mancata diligenza» al resto del CdA.

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