L'Ulivo con Berlusconi paga meno tasse
E la prima prova arriva direttamente dal Parlamento, che ieri ha reso pubbliche le dichiarazioni parlamentari di deputati e senatori tratte da Unico 2003. A sorpresa ad avere beneficiato della prima fase di alleggerimento della pressione fiscale sono stati proprio i parlamentari più scettici in materia, quelli del centro sinistra. Sono state le loro buste paga, come illustra con efficacia la tabella qui a fianco nella pagina, ad essere state alleggerite dal peso dell'Irpef grazie al mix di prima riduzione delle aliquote e all'allargamento del sistema di deduzioni e detrazioni fiscali. Cosa che invece non è accaduta per buona parte dei principali parlamentari del centro destra, anche perchè in molti casi hanno aumentato in maniera consistente le entrate, salendo quindi nello scaglione superiore Irpef. Certo le tasse sono diminuite, e non di poco, per l'ex ministro dell'Industria e dei Trasporti, Peirluigi Bersani. Quando governava lui gli applicavano un'aliquota del 40,47%. Con Berlusconi a palazzo Chigi ora paga il 33,52%. Stessa cosa accade all'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco: pagava il 40,22%, oggi gli prelevano il 33,97%. Ha da fare qualche saltino di gioia perfino il segretario dei Ds, Piero Fassino. Se al governo ci fosse il Triciclo, pagherebbe ancora il 37,80%. Per sua fortuna invece Giulio Tremonti gli ha abbassato le tasse, e oggi a Fassino tolgono solo il 32,61%. Bei risparmi anche per il capogruppo Ds alla Camera dei deputati, Luciano Violante e per il segretario dello Sdi, Enrico Boselli. Ma, fra i leader nazionali, possono dire di avere migliorato con Berlusconi la propria situazione fiscale anche Marco Follini, segretario dell'Udc, il leader della Margherita, Dario Franceschini e il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto.