Cattaneo accelera sulle nomine Tutto e subito senza aspettare

Il piano di ristrutturazione, che il direttore generale Cattaneo porterà stamattina al voto del CdA (assente Giorgio Rumi per ragioni personali), ridisegnerà la Rai. E Cattaneo pare sia intenzionato a completare tutte le nomine fra oggi e domani, senza aspettare il 20 aprile per una «seconda puntata». La presidente Annunziata ha parlato di «affrettata occupazione politica in funzione preelettorale» e di «Cavallo di Troia» per dare il controllo della Rai agli amici del presidente del Consiglio. Il direttore generale parla di attenzione esclusiva agli interessi dell'azienda, di profilo manageriale: il dg, ha spiegato, «ha il diritto-dovere di presentare al consiglio atti migliorativi e il consiglio ha il diritto-dovere di esaminarli, approvarli o respingerli in base agli interessi esclusivi dell'Azienda». E a questo punto, ha aggiunto, ognuno si assume le sue responsabilità. Il piano va votato e poi si vedrà. Ma il risvolto politico è evidente dai nomi scesi in campo per frenare Cattaneo: non solo il presidente della Commissione di Vigilanza, Petruccioli, che ha chiesto di conoscere il piano (e a cui Cattaneo ha risposto picche), ma gli stessi leader del centro sinistra. Fassino, chiedendo a Cattaneo «di non procedere» prima di essere ascoltato in Commissione di Vigilanza. E, ancora ieri, Giulietti (Ds) e Gentiloni (Margherita) invocano lo stop. Qualche perplessità viene anche dal consigliere Giorgio Rumi, che per motivi personali non sarà alle riunioni di lunedì e martedì prossimo: «Il piano di ristrutturazione? Avrei preferito ragionarci un pò su, digerirlo meglio».I punti qualificanti del piano, secondo la direzione generale, sarebbero il recupero dei poteri di reti e testate, trasferiti alle Divisioni che vengono invece sostanzialmente cancellate, e la centralità del prodotto. Le reti e le testate saranno in stretto contatto con il Marketing strategico, Palinsesto e Innovazione prodotto, che rimane ad interim nelle mani del direttore generale. Queste le macro-direzioni e le ipotesi sui responsabili: Marketing strategico, Palinsesto e Innovazione prodotto (Cattaneo ad interim); Amministrazione e finanza (probabilmente un manager esterno); Acquisti e servizi (forse ancora un esterno o un dirigente vicino al centro-sinistra); Risorse umane (Gianfranco Comanducci); Commerciale (si fa il nome di Roberto Di Russo, attualmente a Rai Trade, una delle consociate di cui si deve rinnovare il cda); Comunicazione, Relazioni esterne e istituzionali (dovrebbe restare Guido Paglia). Altre direzioni saranno modificate o allargate, come quella degli Affari legali e societari (sempre con Rubens Esposito). Altre struttura resterebbero, pur senza essere più le vecchie Divisioni (per esempio quella relativa alla Produzione dove resterebbe Lorenzo Vecchione; la direzione Radio, dove resterebbe Marcello Del Bosco). Nasce infine la Direzione risorse artistiche televisive, (affida ad Alessio Gorla). Oltre al rinnovo dei CdA scaduti di alcune consociate, si continua anche a parlare di sostituzione ai vertici di Raidue e Raitre. Per la rete di Marano si fa il nome di Massimo Ferrario mentre per Raitre potrebbero essere in corsa Giovanni Minoli o Giuseppe Cereda.