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E l'Udc minaccia: sbagliato chiudere la verifica

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È il commento del ministro per le Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione (nella foto), sull'intervento del presidente del Consiglio circa le difficoltà sorte sulle deleghe da affidare a Fini secondo quanto stabilito dal documento finale della verifica. «Ma sono convinto - aggiunge Buttiglione - che il premier sia stato frainteso e che intenda mantenere la parola data. Avrà certamente delle difficoltà, tuttavia come presidente del Consiglio e leader di Forza Italia ha l'autorevolezza necessaria per imporre anche a qualche ministro renitente il rispetto dell'accordo politico sottoscritto». «Del resto - conclude l'esponente centrista - nessuno può immaginare che le deleghe a Fini vengono date per non essere esercitate. Tanto meno si pensa alla creazione di un nuovo ministero. Piuttosto, pensiamo che un punto di raccordo delle politiche del governo con quelle dei vari ministeri sia necessario». Replica la Lega. «Io credo a Tremonti: se ha timori del genere vuol dire che qualcuno nella maggioranza intende interpretare in modo troppo estensivo il documento della verifica», ha detto il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, Roberto Calderoli. «Francamente le preoccupazioni di Tremonti mi sembrano giustificate: è lui l'unico titolare della politica economica del governo, un nuovo centro di potere porterebbe solo sprechi e confusione», ha commentato il capogruppo della Lega a Montecitorio, Alessandro Cè «Credo sia giusto - ha aggiunto Cè - chiedere più collegialità e maggiore coordinamento tra gli alleati. Ma ciò si può facilmente ottenere con il coinvolgimento dei responsabili economici dei partiti della maggioranza. Creare una struttura che può diventare un centro di potere contrapposto al Tesoro porta solo confusione e rischia di ostacolare la politica economica che inevitabilmente deve essere univoca». Quanto alla disputa se la verifica di governo si possa dirsi più o meno chiusa, Cè ha tagliato corto: «Questo governo deve mettersi in testa che non ne possiamo più dei vecchi teatrini della politica. Dobbiamo cominciare a fare sul serio e a Fini voglio dire che deve smetterla con posizioni assistenzialistiche e clientelari. Ora - ha concluso - dobbiamo promuovere il reperimento delle risorse per la ricerca e il vero sviluppo economico».

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