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Passa la proposta d'acquisto di una sede Rai di rappresentanza nel centro di Roma .

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Cattaneo lo ha annunciato ieri ai sindacati e al CdA, che nel frattempo ha approvato il piano industriale con il previsto 4 a 1. Lucia Annunziata infatti ha bocciato il piano le cui linee erano state approvate all'unanimità. La presidente infatti voleva prima vedere i nomi scritti nero su bianco e poi prendere qualsiasi posizione. «Voglio le nuove nomine, so benissimo che ci vuoi mettere i tuoi amici», pare abbia detto Lucy a Cattaneo, che però ha fatto spallucce aggiungendo solo che si trattava di nomine interne (meno il super amministratore indicato da Tremonti) basate solo su criteri di professionalità. A questo punto la Lucy ha tirato fuori cinque paginette di appunti per dire «no» al piano e l'ha bocciato. Tra le sue obiezioni spicca la contestazione per l'ipotesi di acquisto di «una sede di altra rappresentanza» nel centro storico di Roma senza indicare la spesa. Acquisto proposto da Veneziani all'indomani del trasferimento di tutta la Rai a Saxa 2. «Suppongo che la presidente in realtà volesse i nomi»,commenta alla fine Alberoni, mentre l'Annunziata spiega che il piano industriale è come «un cavallo di Troia», che «porta in pancia una riorganizzazione che rischia di consegnare la Rai nelle mani di pochi fiduciari del Direttore Generale». «È un no a priori e politico», commenta Veneziani, mentre critiche arrivano anche dalla Cdl. Il consiglio però va avanti e dà mandato al dg di avviare la «realizzazione operativa» anche perchè, argomenta Veneziani, «non possiamo paralizzare l'azienda in nome di veti politici». Dalla maggioranza dure critiche alla presidente: il no al piano industriale è «un fatto gravissimo, che mette in luce il ruolo improprio che Annunziata continua ad esercitare», attacca Butti di AN. Da Forza Italia, Bertolini di una presidente che «si comporta come un politico di opposizione», mentre Lainati invita Annunziata a «scusarsi con gli abbonati Rai». «Il vertice Rai venga in Vigilanza», chiedono Margherita e Ds. Ma non c'è tempo. I giochi, per venerdì, devono essere già fatti e l'accordo, anche politico, già trovato. Giu.Cer.

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