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Continua il grande freddo Berlusconi-Fini

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In tv nuovo intervento del premier sulla riduzione delle tasse. «Se non ci riesco non mi ricandido»

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Fini ieri è assente dal consiglio dei ministri e preferisce andare a presentare un suo libro in Toscana. Berlusconi parlando durante la riunione a Palazzo Chigi, dice di non capire questo atteggiamento, che nelle sue dichiarazioni di questi giorni continua a seguire il programma elettorale. Considerazioni che vengono fermate dall'intervento di Tremaglia, che rileva che, dato che Fini è assente non può replicare. Il premier d'altra parte insiste: «È il momento giusti per tagliare le tasse, dobbiamo far ripartire l'economia, mettendo soldi in tasca agli italiani», in modo che possano spendere di più e quanto alla collegialità «nessuno l'ha mai messa in discussione», e «quando Tremonti ci porterà i conti valuteremo insieme la situazione». Infatti il Tesoro sta valutando una serie di misure per rilanciare i consumi. Premier e vicepremier poi si sono incontrati in occasione di una serata a Roma, dove si sono scambiati una stretta di mano e un sorriso. Serata nella quale, fra l'altro, a chi gli ricordava che manca l'apporto di Bossi dice: «C'è la saggezza di Berlusconi che basta e avanza per tutti». Certo è che il premier prosegue inarrestabile per la sua strada e ieri, in una intervista televisiva a L'Alieno, torna a valanga sulla situazione del Paese, su quanto il governo ha compiuto o messo in moto, su quello che è deciso a fare per rispettare il contratto quinquennale con gli italiani. Prima di tutto, la questione della riduzione delle tasse, proprio una di quelle sulle quali sono sorti screzi con gli alleati, che invece vogliono partecipare alle decisioni. «Spero - dichiara - di poter dare in qualche settimana la notizia di una riduzione delle imposte. Noi ci stiamo apprestando a studiare la possibilità di mandare avanti gli altri moduli previsti dalla nostra riforma fiscale, con l'abbattimento di tutte le aliquote, in modo tale che la massima aliquota, che oggi è al 45%, arrivi al 33%». «Stiamo vedendo quale sarà l'entità della riduzione possibile - continua -; sarebbe veramente un miracolo potere arrivare a questo 33% massimo. Io credo che ce la faremo». «Siamo molto avanti - aggiunge - per un impegno che avrebbe dovuto concludersi entro 5 anni di legislatura» ma, sottolinea, «non siamo stati fortunati, perchè abbiamo dovuto prendere atto di una situazione economica molto cambiata nel mondo». Il presidente del Consiglio fida molto nel fatto «che calerà verticalmente l'evasione fiscale. Anche su questo chiediamo molto. Non inventando, ma rifacendoci ad esempi storici. Tutti ricordano che Reagan ridusse l'aliquota per i contribuenti ricchi e in 5 anni addirittura raddoppiarono le entrate per gettiti provenienti da quei contribuenti», anche se parte delle risorse dovrà comunque essere trovata «tagliando sprechi». Berlusconi ha inoltre garantito agli italiani la netta riduzione delle tasse con le due aliquote al 23% e 33% entro la legislatura. In caso contrario - sostiene - non si ripresenterà alle prossime elezioni. Altro argomento caldo, le festività e i «ponti». Spostare al venerdì o al lunedì, e non abolire, le festività infrasettimanali per evitare i ponti, è quello che bisognerebbe fare, precisa il premier dopo tante polemiche. «Come al solito - dice - c'è tanta malizia interpretativa da parte dei nostri avversari. Non si tratta di tagliare nessuna festività. Si tratta, negli anni in cui la collocazione di queste festività all'interno della settimana producesse troppi ponti, di evitarne magari uno collocando la festa infrasettimanale il venerdì, o il lunedì, come già si fa ad esempio in Inghilterra». Quanto all'Ue, ha fatto poco ma quel poco contiene «una sola manovra, quella suggerita da noi sulle grandi opere». E aggiunge che nel 2011 si aprirà il ponte sullo Stretto. «Pensiamo di poter restare in carica per cinque anni», dice sulla durata del governo, e rivendica: creati 1.383.000 nuovi posti in gran parte a tempo indeterminato, approvato un piano di grandi opere «per un importo di spesa di 246 mila mili

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