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L'economista di FI, Brunetta: «Stanno ribadendo quel che c'è nel programma» «Una bella litigata ma sul nulla»

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Non ha dubbi Renato Brunetta, economista ed eurodeputato di Forza Italia: «Non vedo alcuna polemica, nessuna divergenza». Professore, non si direbbe. Berlusconi vuole avviare la seconda parte della riforma fiscale e Fini dice che non è la priorità. È sicuro che dicono la stessa cosa? «Guardi, basta leggere bene le loro parole e vedrà che è come le sto dicendo». Allora rileggiamo assieme. «Berlusconi afferma che bisogna far aumentare il reddito disponibile avviando il secondo modulo della riforma fiscale». Che cosa vuol dire? «Vuol dire che con il primo modulo si sono ridotte le tasse per l'80% dei lavoratori italiani, quelli con i redditi più bassi. Adesso bisogna fare l'altro passo, quello per il restante 20%». Quindi, abbassare le tasse a coloro che hanno redditi più alti? «Esatto, si è agito prima per quelli più bassi e ora si procede per quelli più alti». Ma Fini dice che questa non la priorità, che invece è la tutela dei salari. Che cosa risponde? «Allora, in una situazione attuale ci sono due strade per far crescere il potere d'acquisto. La prima è abbassare le tasse, e quindi far aumentare il reddito disponibile: e ne abbiamo parlato fin qui». E la seconda? «La seconda è far aumentare le retribuzioni. Ma è evidente che oggi, con la crescita attuale, questa seconda strada porterebbe alla distruzione delle imprese che non potrebbero sopportare un aumento dei costi con questa produttività». Insomma, Fini vuole una soluzione pericolosa? «Non credo, anzi penso che stia dicendo la stessa di Berlusconi». Non sembra, però? «Guardi, Berlusconi ha semplicemente ribadito quanto è già scritto nel programma elettorale votato dalla maggioranza degli italiani. Il programma è stato concepito dal centro studi Oficina nel quale c'erano anche esponenti di An. E sempre An ha poi sottoscritto quel testo. Quindi, non vedo perché oggi debba andare in un'altra direzione». Ma il partito di Fini dice: fin quando saremo al governo non accadrà mai che i ricchi paghino meno tasse e che i poveri lavorino di più... «Non entro nel merito di queste raffinate analisi economiche». F. D. O.

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