Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Immobili pubblici, sul ddl forse fiducia alla Camera

default_image

  • a
  • a
  • a

Questa una delle modifiche proposte da uno dei pochi, accettati, emendamenti al disegno di legge 4738 in discussione oggi alla Camera, sui prezzi di vendita degli immobili pubblici. L'emendamento, proposto dal deputato Mereu (Udc), è stato però epurato della parte che includeva anche gli ultrasessantenni. Il disegno di legge sana anche precedenti operazioni di cartolarizzazione. Fissato ad ottobre 2001 la data per la determinazione del prezzo da offrire agli utenti che entro quel mese abbiano accettato di sfruttare il diritto di prelazione nelle cartolarizzazioni in atto. Il sottosegretario all'Economia Maria Teresa Armosino ha confermato che sul decreto non è escluso il ricorso alla fiducia da parte del governo. Il tutto dovrebbe rimediare alla valanga di ricorsi che si stava profilando all'orizzonte: gli utenti coinvolti desideravano la fissazione del prezzo alla data della loro comunicazione di prelazione e non al momento dell'accoglimento della domanda, parecchio dopo e con prezzi di mercato maggiori. Sugli immobili della Difesa, la recente legge 326 stabilisce che dovrebbero essere cartolarizzate le case non appartenenti a strutture militari. Purtroppo ciò non collima con la legge 497 del '78 che all'articolo 5 definisce come appartenenti alle strutture militari tutti gli immobili della Difesa sia al loro interno, sia esterni ma funzionali agli apparati militari stessi (tutti, in quanto assegnati a militari in servizio negli istituti delle forze armate). Molti elenchi di alloggi da cartolarizzare sono in definizione, primo quello dell'Aeronautica che vede al suo interno anche case dove vivono anziani pensionati e vedove di militari. E' il caso degli appartamenti di Ostia (via Baleari e via Baleniere) dove ben 15 sono abitati da vedove. Per quanto riguarda l'esercito, per esempio, a Roma, Trastevere, via Garibaldi, dei 13 appartamenti quasi sicuramente cartolarizzati, l'80 per cento è abitato da ultrasettantenni/ottantenni e da vedove «E' una scelta drammatica, lasciata sulle spalle dei generali, quella di vendere o meno un alloggio e di mettere o meno la gente sulla strada - dice Sergio Boncioli, presidente di Casadiritto - Bisognava considerare prima la propensione all'acquisto e non quello coatto. Era compito dell'istituzione politica mettere dei paletti e non demandare agli alti gradi militari. Ci aspettiamo il confronto promesso dal ministro della Difesa agli inquilini prima del passaggio all'agenzia che procederà alla vendita». Intanto al ministro Martino arrivano lettere come quella del maresciallo in pensione Giancarlo Paganelli, residente dal '73 a Gaeta in un piccolo alloggio: «Ora a 70 anni non mi sento più in forze per un cambiamento di abitazione. Ho sempre pagato tutto quello che l'amministrazione mi ha chiesto. Ci faccia restare in questi alloggi in affitto, con un canone maggiorato, lasciandoci così in questo alloggio morire in santa pace».

Dai blog