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Il coordinatore di FI sottolinea che la riorganizzazione delle festività infrasettimanali è un tema che già da tempo l'Europa discute

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«Stiamo ai fatti», dice il sottosegretario Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi: «Il presidente del Consiglio ha semplicemente detto che, per come cadono le festività in alcuni anni, si determina un effetto «ponte». Si parla di riposizionare le festività seguendo l' esempio anglosassone e cioè spostandole al lunedì o al venerdì». Il nodo è quello delle risorse. La riduzione delle tasse, infatti, si declina per miliardi di euro. Ma il governo starebbe studiando un ulteriore passo della riforma, per arrivare alle due aliquote del 23 e del 33%. «La riduzione delle aliquote alle quali sta lavorando il ministro dell' Economia su direttive del presidente Berlusconi - ha sottolineato Bonaiuti - riguarda naturalmente tutte le categorie dei contribuenti». La riduzione dell'aliquota del 46% al 33%, della quale si era parlato a Cernobbio, riguardava invece i soli contribuenti agiati. Il 33% - secondo i programmi di governo - si applicherebbe a regime per i redditi sopra i 100mila euro, ora tassati al 45%. Tagli fiscali sarebbero invece allo studio anche per i redditi più bassi, ma certo non i più poveri che ora rientrano già nella no-tax area. Anche il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, interviene sul tema. «Riorganizzare le festività infrasettimanali al fine di accrescere la produttività e la competitività, è una proposta che già da tempo l'Europa discute», dichiara, e aggiunge: «L'attuale sistema, per il quale ogni Paese ha il suo calendario diverso da quello dei partner, produce inefficienze e costi crescenti tra economie che tendono all'integrazione». «Tutti gli economisti, così come gli imprenditori, sanno che le economie più competitive sono quelle - aggiunge Bondi - in cui in media si lavora di più. E i dati dimostrano che negli ultimi anni le economie più sviluppate hanno aumentato, e non diminuito, i tempi di lavoro». «Un piccolo incremento in giorni lavorativi - assicura il coordinatore dei Fi - può produrre un risultato di gran lunga superiore all'impegno necessario. Capisco, infine, la canea di critiche che viene dall'opposizione». «Già nella scorsa legislatura le sinistre sono state sul punto di approvare la demagogica proposta del Prc delle 35 ore settimanali. Non dubito che, per accordarsi con Rifondazione, la riproporranno nel loro programma elettorale, insieme all'aumento delle tasse che già i principali capi delle sinistre hanno annunciato nel malaugurato caso in cui essi vadano al governo». Secondo il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, tutta questa vicenda è in effetti «una tempesta in un bicchier d'acqua». Sacconi sottolinea fra l'altro che «proprio questo Governo ha voluto recepire una vecchia direttiva europea in materia di orario di lavoro rivolta a tutelare la salute dei lavoratori anche attraverso l'obbligo per gli imprenditori di fare effettivamente fruire ai lavoratori stessi un periodo feriale minimo». A questo l'esecutivo aggiunge l'approvazione di un decreto complementare che rafforzerà le sanzioni nel caso del mancato adempimento di questa prescrizione.

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