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Contratti pubblici il sindacato chiede l'8% in più

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Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di aprire subito un confronto su tutte le priorità del settore pubblico, e chiedono aumenti contrattuali dell'8% invece del 3,5 proposto dall'Esecutivo. Altre due assemblee interregionali si sono svolte nei giorni scorsi a Milano e a Napoli alle quali, dicono i sindacati, hanno partecipato «in modo massiccio i delegati e le rappresentanze sindacali unitarie del pubblico impiego». Cgil, Cisl e Uil chiedono che il governo «ottemperi ai suoi impegni stanziando le risorse necessarie all'avvio dei rinnovi contrattuali del biennio economico 2004-2005, che permettano il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni». In particolare, le organizzazioni chiedono per il rinnovo del biennio economico aumenti dell'8% contro il 3,5% proposto dal governo. Per i sindacati, inoltre, devono essere avviate immediatamente le procedure per l'istituzione dei fondi di previdenza complementare, per recuperare il divario in questo settore tra pubblico e privato, e per tutelare le pensioni future dei dipendenti pubblici. I delegati e le rsu, affermano ancora Cgil, Cisl e Uil, «dicono no agli interventi legislativi (come tra gli altri quelli sullo stato giuridico dei docenti), che ledono gravemente il principio della contrattazione collettiva e che destrutturano il sistema contrattuale pubblico».

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