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An punta i piedi sulle nomine di Cattaneo

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Il dg Rai annulla l'incontro con i direttori sul pluralismo per evitare una nuova polemica con la presidente

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Ad Alleanza Nazionale infatti non va giù quel lungo elenco di nomi, che secondo alcuni farebbe riferirmento soprattutto a Forza Italia e alla Lega. Quindi per An o si trova un buon equilibrio per tutti o non se ne fa niente. Il partito di Fini è stufo di venir penalizzato sempre quando si parla di poltrone Rai e ha deciso di farsi valere. Nella prossima riunione di giovedì e venerdì con Gasparri e La Russa si parlerà ancora della questione Rai e poi Fini deciderà. Tempi duri per SuperCattaneo che un giorno sì e un giorno no viene dato in partenza per le Ferrovie. Ora nei corridoi dell'azienda si parla del 18 aprile come data fatidica, mentre c'è il nome di Alessio Gorla (attuale braccio destro del dg come capo del Palinsesto) che continua a circolare come suo successore, ma pare che per ora non se ne farà nulla. Anche perché nei suoi ultimissimi incontri nei palazzi della politica Cattaneo ha ricevuto solo attestati di merito e rassicurazioni sul suo futuro. D'altra parte un giovane manager d'assalto come il Flavio di Rho, assunto stabilmente a viale Mazzini con un miliardo l'anno di stipendio, perché dovrebbe andarsene se non ci fosse già un altro superposto ad attenderlo? In attesa di vedere se il 5 e il 6 le nomine si faranno (e pare che fra i direttori più a rischio resti sempre Antonio Marano) o il CdA sarà invece costretto a girarsi i pollici, nella riunione di oggi è prevista l'approvazione del famoso piano industriale, su cui sicuramente l'Annunziata voterà contro, con il risultato di un 4 a 1 o al massimo di un 3 a 2 (insieme a Rumi). I rilievi posti nella riunione precedente da Veneziani, infatti, sono stati già rececepiti dal dg. In ogni caso sarà una riunione pesantissima grazie a quanto successo ieri. Cattaneo infatti ha improvvisamente sconvocato (alle 9,30) la riunione sul pluralismo in programma alle 11 con tutti i direttori di rete e di testata. All'incontro, che era stato annunciato da Cattaneo giovedì scorso per discutere di pluralismo dopo la pubblicazione dei dati sulla presenza dei politici in tv da parte dell'Authority per le garanzie nelle comunicazione, voleva partecipare a tutti i costi anche l'Annunziata. Venerdì scorso infatti la presidente, dopo l'ennesimo scontro con il dg sul tema «fiducia e rispetto» aveva inviato una lettera avvisandolo della sua intenzione. Lucy la battagliera avrebbe sicuramente portato ieri con sé i nuovi dati dell'Osservatorio di Pavia e avrebbe nuovamente insistito sul fatto che il dg ha richiamato soltanto il Tg3 e non il Tg1 per lo «squilibrio» dello spazio destinato ai politici. Un vero supplizio per Cattaneo che allora aveva cercato di arginare la Lucy chiedendole di intervenire solo per telefono, visto che nessun altro del CdA sarebbe stato presente. La proposta però ha fatto infuriare la presidente, al punto da spingere il direttore generale ad annullare del tutto l'incontro, adducendo come giustificazione ufficiale il fatto che la Vigilanza non ha ancora reso noto il calendario delle trasmissioni in periodo elettorale. Insomma, l'ennesimo scontro di potere tra Annunziata e Cattaneo che oggi renderà ancor più teso il clima della riunione del CdA, al quale il dg pare intenda porre in primo piano la questione «del rispetto e della fiducia», per un faccia a faccia senza più alcun equivoco con la presidente «di garanzia» dell'azienda che «lui» dirige.

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