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Sei giorni di sciopero dei penalisti «Separare le carriere dei giudici»

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Parlando a Cernobbio al forum della Confcommercio, il presidente del Consiglio ha ribadito la necessità della separazione delle funzioni di giudici e pm, parola d' ordine alla base della protesta proclamata dall'Unione delle Camere Penali Italiane. Una esigenza, secondo gli avvocati, ancora più urgente di fronte alla «confusione» degli emendamenti presentati in ordine sparso dal centrodestra al ddl di riforma dell' ordinamento giudiziario, che rischia di essere solo un intervento «di facciata». «Il problema di Berlusconi - dice Ettore Randazzo, presidente dell' Unione delle Camere Penali - è convincere la sua stessa Casa delle Libertà dalla quale provengono inequivocabilmente tentativi di lasciare le cose come stanno, anzichè osservare il precetto costituzionale che vuole un giudice terzo e quindi appartenente a una organizzazione diversa dalle parti. Del resto, si è capito che i magistrati protestano comunque non tollerando che il legislatore disciplini la loro condizione ordinamentale senza concordarla strettamente con loro». Dai sei giorni di sciopero gli avvocati italiani si aspettano - dice il presidente - che «i tantissimi parlamentari che trasversalmente condividono la separazione delle carriere facciano prevalere il loro parere rispetto agli ordini di scuderia».

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