Rissa a sinistra fra Quercia e comunisti
La Quercia spara a zero contro gli alleati dell'opposizione che, secondo Via Nazionale, hanno avuto responsabilità nell'aggressione e lo stesso segretario Ds dice che a questo punto si impone un chiarimento. Il leader dei comunisti italiani Diliberto reagisce dicendo che è lui a subire una «aggressione a freddo» dai Ds e esige scuse. Il capo dei «disobbedienti» napoletani Caruso dice che i Ds «esagerano» e che sono stati loro ad aggredire dei manifestanti. Il segretario dei Ds dice che quanto accaduto,m se di per sé non è particolarmente grave, tuttavia giunge dopo mesi di «avvelenamento» del confronto politico nella sinistra: un lungo periodo nel quale i partiti che hanno dato vita alla lista unitaria sono stati additati come «traditori» dai movimentisti. Secondo Fassino, infatti, gli aggressori erano organizzati ed erano lì per attaccare i Ds e gli altri rappresentanti della lista unitaria, tanto è vero che contro altre realtà che hanno la stessa posizione non vi soNO state aggressioni. A questo punto, dice il leader dei Ds, bisogna che gli alleati del centrosinistra sappiano comportarsi in modo da dimostrare ai cittadini che vincendo le elezioni possono governare, invece di inseguire qualche simpatia in più nell'elettorato estremo. E ribadisce il concetto il capogruppo diessino al Senato Angius: «C'è stato un attacco politico alla lista unitaria dell'Ulivo che è la vera novità della prossima campagna elettorale e dello scenario politico italiano. Altro che scuse. Serve un chiarimento politico serio nel centrosinistra». A pretendere le scuse infatti è il leader del Pdci, Oliviero Diliberto, il quale dice: «Chiarimento? Io aspetto scuse». Si dice «sconcertato» per quella che definisce «un'aggressione a freddo» dei Ds. E afferma: «I Ds sono nervosi, temono di perdere voti avendo fatto una lista con gli ex democristiani. Onestamente questa vicenda non la capisco e mi amareggia molto perché l'idea che io possa muovere la piazza non è solo sbagliata, ma ridicola». E gli fa eco a modo suo il portavoce dei disobbedienti napoletani Francesco Caruso: «Fassino e i Ds ora stanno esagerando: dopo aver aggredito decine di manifestanti con il loro servizio d'ordine, hanno trasformato in termini mass-mediatici una legittima contestazione in una aggressione squadrista». Intanto,ha annunciato le sue dimissioni dal Pdci Nerio Nesi: «Non è un caso» se annuncio l'uscita dal partito ora. E aggiunge che è preoccupante che minoranze estremistiche possano condizionare le masse.