Giovedì gli spagnoli. Col fiato sospeso
È il direttore degli impianti sportivi del Coni, Luigi Cimnaghi, ad annunciare che per l'incontro di coppa Uefa tra Roma e Villareal lo stadio Olimpico sarà agibile. Si gioca, insomma, ma come, in quale clima? La domanda non è peregrina, all'indomani dell'arresto dei tre tifosi scesi in campo a discutere con Totti. Un gesto di fermezza doveroso delle istituzioni infatti rischia di essere trasformato - dai soliti facinorosi - in ulteriore benzina sul fuoco delle curve. Perché, se è vero che gli arresti e i fermi successivi agli scontri del pre e del postpartita vengono in qualche modo accettati dagli ultras come «caduti» in battaglia, i tre arresti «a freddo» potrebbero essere vissuti come un oltraggio. Logica da stadio, si dirà, eppure tenuta ben presente dalle forze dell'ordine, che per la partita con gli spagnoli già si stanno attrezzando. Nella speranza che prevalga il buon senso, è facile immaginare uno schieramento ampio di polizia, carabinieri e finanzieri. Almeno mille uomini saranno in campo, mentre è logico supporre che il seguito delle indagini fornirà agli apparati investigativi il destro per cercare di intercettare sul nascere i propositi di vendetta degli ultras. Intanto c'è già qualche sindacato di polizia che lancia l'allarme e chiede di attrezzare lo stadio Olimpico ad hoc. L'Anip di Filippo Bertolami e la Consap per bocca di Antonio Del Greco ad esempio fanno riferimento alle «specifiche richieste del Prefetto e del Questore di Roma» - a tempo debito rivolte a Coni e società - di misure minime come i frangifolla, i divisori e i metal detector. Misure che Bertolami chiede di adottare appunto già dal delicato impegno di giovedì prossimo. In mancanza invitiamo tutti gli sportivi e le loro famiglie a non recarsi all'Olimpico. Le forze dell'ordine non saranno in grado di garantire la sicurezza». Alf. Vac.