«Fassino prigioniero della stessa cultura dei suoi contestatori»
Lo sostiene il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi. Il segretario dei Ds, secondo il dirigente azzurro, Italia, «non si rende conto di utilizzare contro il governo gli stessi strumenti di delegittimazione e di distorsione della verità che una parte della sinistra rivolge contro il suo partito». «Non si fa neppure scrupolo - prosegue il parlamentare - di mettere in pratica la lezione stalinista di minacciare i propri alleati e di invitare al tempo stesso all'impegno comune contro il nemico numero uno. Giunge persino a rifiutare la solidarietà che gli è stata espressa da tutti coloro che hanno veramente a cuore la democrazia e la libertà». Per il coordinatore delle segreterie della Lega, Calderoli, «esprimere solidarietà a Fassino in questo momento avrebbe lo stesso significato di dare del cornuto al bue; era inevitabile che tutto ciò accadesse». «Prima li hanno temuti - aggiunge l'esponente del Carroccio riferendosi ai no-global che alla manifestazione per la pace di sabato scorso hanno contestato il leader dei Ds - poi li hanno coccolati, poi con l'assemblea dei girotondi, hanno cercato di impadronirsene e oggi si lamentano perché di colpo scoprono che il terrorismo di piazza può rivoltarsi anche contro di loro».