MEMTRE UNICOST VA A CONGRESSO
Riforma della giustizia si cerca il compromesso
«Giustizia e riforme - Le proposte di Unicost» è il tema sul quale si svilupperà il dibattito della tre-giorni che la corrente di maggioranza della magistratura (38% alle ultime elezioni, 2.500 voti) ha organizzato in Abruzzo, a Francavilla al mare. Un'occasione che cade proprio a ridosso di un appuntamento importante per il «sindacato»: la riunione del «parlamentino» dell'Anm, anticipata al 31 marzo (inizialmente era stata fissata per il 2 aprile), quando si dovrà decidere se rimettere in campo lo sciopero contro la riforma dell'ordinamento giudiziario, sospeso proprio in attesa di verificare le aperture venute dal centro-destra. Il congresso di Unicost sarà quindi un banco di prova in vista della riunione del comitato direttivo centrale. Sulla decisione dell'Anm saranno determinanti infatti le eventuali proposte di modifica al testo del Senato che entro mercoledì devono essere presentate in commissione Giustizia alla Camera. Eventuali perché finora nella Cdl non c'è accordo. La settimana che si è appena conclusa si è risolta con un nulla di fatto tra i «saggi» (il ministro Castelli, il sottosegretario dell'Udc Vietti, il coordinatore di An La Russa e il responsabile Giustizia di Fi Gargani). Resta un nodo: doppio concorso per l'accesso alla magistratura di pm e giudici, come ha stabilito il Senato, o concorso unico e poi, dopo 5 anni, scelta definitiva? Ma sul tavolo c'è anche la questione dei concorsi per fare carriera: un meccanismo «troppo farraginoso», è stato riconosciuto da più parti. C'è quindi «disponibilità» a rimettere mano al capitolo della riforma, ma sul come, allo stato, manca una risposta.