«Manganellati dal servizio d'ordine del segretario diessino»

Questi ultimi ribaltano le accuse di «squadrismo» arrivate ieri dalla segreteria dei Ds e criticano a loro volta «il provocatorio servizio d' ordine» di Fassino. «In tanti - si legge in una lettera inviata dai Disobbedienti alla segreteria Ds - vi hanno pregato e implorato di non inficiare con la vostra presenza la manifestazione e i suoi contenuti, in tanti hanno invocato la vostra decenza, la vostra coerenza e la vostra onestà, ma inutile: voi con arroganza avete scelto di imporre a due milioni di persone la vostra presenza scomoda, equivoca e ingombrante». I Disobbedienti danno poi la loro versione della contestazione. «A via Cavour - scrivono - vi abbiamo visto, abbiamo visto i cordoni nervosi e arrabbiati del vostro servizio d'ordine che tentavano di intrufolarsi, contravvenendo alle decisioni prese dal Comitato organizzatore. Non ci sono riusciti, ma poco dopo sono ripartiti al contrattacco. A piazza dell'Esquilino, quando un gruppo di manifestanti ha cominciato spontaneamente a contestare la presenza di Fassino e a urlargli contro, gli energumeni del servizio d'ordine hanno cominciato ad aggredire la gente con spintoni, calci e pugni, e abbiamo rivisto comparire i manganelli in uso alla polizia. A questo punto in tanti abbiamo sentito l'urgenza di resistere a questa violenza e a questa arroganza. La voce si è sparsa nel corteo e in molti siamo risaliti fino alla piazza per sostenere le contestazioni e rispondere alla vostra aggressione. Quando avete capito che non riuscivate più a passare e che vi sareste trovati di fronte migliaia di persone decise a contestarvi - aggiungono - vi siete fatti di lato e avete invitato i carabinieri a caricarci. Insomma prima avete aggredito chi vi contestava e poi, rimasti in pochi, avete pregato che a farlo fossero i carabinieri. A quel punto siamo rientrati nella nostra festa, quella che avete cercato di guastarci con la vostra inutile provocazione».