ANTI-TERRORISMO
Sul tavolo dei ministri degli esteri Ue, però, peserà inevitabilmente la diffusa preoccupazione per i nuovi focolai di tensione scoppiati in Kosovo. A quanto si è appreso è la stessa diplomazia italiana a fare un'operazione di pressing per discutere come primo punto in agenda proprio la questione Kosovo. È altamente probabile che da Bruxelles - si è appreso - uscirà un appello ad entrambe le parti e, in particolare «alla dirigenza albanese perché eserciti più autorità nei confronti delle sue formazioni più radicali». Come hanno già fatto venerdì i ministri degli interni e della giustizia dei Quindici, i capi delle diplomazie europee cercheranno di trovare ulteriori intese per una strategia comune contro il terrorismo. In cima alle priorità ci saranno l'importanza dell'attività di prevenzione dei fenomeni terroristici che include lo scambio di informazioni e la comprensione delle tendenze e dei fenomeni che possono condurre al terrorismo. Si parlerà anche di rafforzamento della cooperazione al livello di intelligence e di polizia, così come dell'istituzione di un coordinatore unico europeo per le questioni di terrorismo. Un'idea che ha già trovato il pieno consenso dei ministri di interni e giustizia. Dai ministri degli esteri si attende poi un via libera alla «clausola di solidarietà». Vale a dire quel principio che, sulla falsariga dell'articolo 5 del Trattato della Nato, impegna i partner europei ad una risposta comune nel caso in cui uno di loro sia oggetto della minaccia terroristica. Sulla clausola si era registrato un diffuso consenso già in sede di Conferenza intergovernativa (Cig); ora la tendenza è di renderla operativa immediatamente, prima dell'approvazione della Costituzione europea. «Prematura», per il momento - si osserva alla Farnesina - è invece la possibilità di dar vita ad una sorta di Cia europea. La gradualità delle procedure vuole infatti che si inizi dall'integrazione dei servizi di intelligence. Emergenze internazionali a parte, domani si parlerà anche dei temi economici che, tradizionalmente, sono al centro del Consiglio Ue di primavera. Per l'Italia - che ha preparato un documento da presentare ai partner - l'attuazione della strategia di Lisbona per il rilancio della competitività europea passa attraverso due aspetti prioritari. Da una parte la messa in atto di iniziative per la crescita e, dal''altra il varo del Quick start programme per la competitività dei Quindici.