A MANIFESTARE c'erano anche i nostalgici di Saddam.
E riassume il commento di tutta la Casa delle Libertà al corteo per il ritiro delle truppe da Bagdad. «Credo che in Iraq - spiega il vicepremier e leadewr di An - se non ci fosse stato l'intervento e se non vi fossero oggi truppe di liberazione, poiché non sono truppe occupanti, non vi sarebbe nemmeno uno spiraglio di autentica pace, libertà e democrazia. Forse - prosegue Fini - qualcuno tra coloro che sfilano con le bandierine arcobaleno e lanciano slogan contro gli Usa e contro il governo italiano, forse qualcuno tra questi ha una nostalgia di Saddam Hussein che magari non vuole ammettere ma che c'è, basti pensare al fatto che abbiamo visto striscioni che dicevano "A fianco della resistenza irachena", mi sembra una scelta di campo». Dello stesso tenore, dunque, anche le reazioni di Forza Italia: «Il corteo di oggi, oltre il significato violento e ignobile di alcuni slogan, si fonda su due falsificazioni e cioè che i manifestanti sarebbero a favore della pace contro la guerra», dice il coordinatore degli azzurri Sandro Bondi, secondo il quale «la realtà è invece che la maggioranza degli italiani che non è scesa in piazza è ugualmente a favore della pace e sostiene non la guerra bensì l'impegno umanitario dell'Italia, passato anche attraverso il sacrificio dei suoi soldati in missione di pace, a favore del diritto del popolo irakeno di poter vivere in un Paese libero e democratico». Protesta anche il vicecoordinatore Fabrizio Cicchitto: «È gravissimo che alla testa del corteo ci sia uno striscione che inneggia alla resistenza irachena, cioè agli amici di Saddam Hussein e dei terroristi assassini. È un corteo - prosegue - quindi all insegna della più incredibile e pericolosa confusione di idee. La manifestazione è contro Bush, contro Berlusconi, contro le truppe che attualmente in Iraq lavorano per sconfiggere il terrorismo e per riportare quel Paese verso la normalità, in sostanza contro l'Occidente». Marco Follini, segretario dell'Udc, spiega che «per noi la pace è libertà e sicurezza: non può essere disimpegno o indifferenza. Non aiuta la pace chi propone di levare le tende lasciando l'Iraq alla sua disperazione e ai suoi fantasmi. Si tratta di una battaglia - aggiunge - che ha bisogno della forza dei leoni, non della furbizia delle volpi». Nel merito del corteo, l'esponente centrista afferma: «Penso che nella manifestazione si corra il rischio di sentire più slogan contro Bush che contro il terrorismo: non si può pensare che i nemici siano oltre l'Atlantico o a Palazzo Chigi più che nelle caverne dell'Afghanistan». Ancora più esplicito Roberto Calderoli, coordinatore della Lega, che prima della manifestazione aveva detto: «Può darsi che qualcuno manifesti in buona fede per la pace. Ma, di fatto, con marce del genere si favorisce, alla fine, il terrorismo». E aveva aggiunto: «La presenza poi degli abituali violenti di piazza dimostra come sia sottile il confine tra terrorismo urbano e terrorismo di matrice islamica». Più tardi, a manifestazione conclusa, aggiunge: «Mancava solo Bin Laden».