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Corteo di pacifisti in un clima da «ceffoni»

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Nel mirino gli uomini della «lista Prodi». Fassino ci sarà, ma in coda e con un robusto servizio d'ordineUltimi avvertimenti dei più «duri»: se qualcuno prenderà fischi sarà la conseguenza dei suoi error

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Un appuntamento delicato dopo gli avvertimenti minacciosi, poi corretti, di alcuni leader dei movimenti sui «ceffoni umanitari» che sarebbero stati dispensati a chi non aveva votato «no» al decreto sull'Iraq. A tenere caldo il clima della vigilia ieri hanno contribuito anche le anticipazioni sulle varie forme di dissenso «creativo» (striscioni, slogan e fischietti) contro chi non ha votato, in Parlamento, per il ritiro delle truppe, fatte filtrare ieri dai movimenti. Marco Rizzo dei comunisti italiani ha insistito: andare alla manifestazione, per chi non ha votato «no» alla proroga della missione italiana in Iraq, come nel caso della Lista Prodi, è come andare a sedersi allo stadio nella curva che ospita i tifosi avversari. Anche il verde Paolo Cento ha mandato al listone un avvertimento: «Il fallimento della manifestazione bipartisan in Campidoglio e la straordinaria partecipazione popolare che si annuncia al corteo di domani - ha detto - sono la dimostrazione del successo del movimento per la pace. I leader della Lista moderata dell'Ulivo dovranno prendere atto che hanno perso la loro sfida: i fischi, se ci saranno, saranno conseguenza dei loro errori». Il tutto mentre il presidente della Camera, Casini, ha ribadito invece che contro il terrorismo «l'arma vincente, oggi come nel passato, sta nell'unità e nella coesione della società civile». Al corteo di Roma è prevista la partecipazione dei leader dell'Ulivo (tranne Enrico Boselli e Clemente Mastella) e del centrosinistra, compresi dunque Bertinotti, Occhetto e Di Pietro. I Ds schierano una delegazione con in testa il segretario Piero Fassino, il coordinatore del «correntone» Fabio Mussi, i maggiori dirigenti del partito. Il segretario delle Quercia ha dichiarato che comunque, si tratterà di «una grande manifestazione della pace e battersi per la pace è primo obiettivo e dovere per chi fa politica come noi». Significativo è peraltro che i Ds ieri stavano organizzando la presenza dei propri dirigenti al corteo in coda, con un robusto servizio d'ordine a vigilare sulle possibili contestazioni. Per la Margherita dovrebbe esserci, anche se non è certo, Francesco Rutelli; sicura invece veniva data ieri sera la presenza dei pacifisti Beppe Fioroni e Ermete Realacci; probabile la presenza del coordinatore Dario Franceschini e di altri esponenti dielle. Quanto a Rosi Bindi è fuori Italia. I Verdi saranno guidati da Pecoraro Scanio, i comunisti italiani da Diliberto. Non ci saranno i socialisti: «Non parteciperemo - ha dichiarato nei giorni scorsi il leader Boselli - perché, pur avendo un grande rispetto per i movimenti pacifisti, non ci convincono le parole d'ordine sul ritiro immediato della missione italiana dall'Iraq». Dalla Cdl pochi commenti. Volonté (capogruppo Udc alla Camera) critica «i manifesti dei comunisti che imbrattano i muri romani» e che mettono sullo stesso piano il presidente del consiglio e chi ha provocato la tragedia di Madrid. Il sen. Mario Palombo, responsabile di An per la Difesa, stigmatizza la partecipazione di una delegazione dell'organizzazione Unac alla manifestazione «pacifista» e dice che quella sigla non rappresenta i carabinieri.

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