2500 agenti per proteggere i «marciatori»

500agenti in divisa e in borghese tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, controlli già dalla scorsa notte sugli obiettivi sensibili siti lungo il percorso, cassonetti sigillati e tombini setacciati, elicotteri pronti ma nessun allarme-terrorismo specifico per il corteo pacifista contro la guerra in Iraq. La data, anniversario dell'inizio del conflitto, è ad altissima carica simbolica, la tensione internazionale c'è anche se viene giudicato improbabile un attentato clamoroso in Europa a così breve distanza dai fatti di Madrid, ma oggi a tenere impegnati i vertici delle forze dell'ordine romane è più l'ordine pubblico in piazza che non ipotesi di attentati di matrice islamica internazionale. Questione di visibilità: staccandosi dal grosso delle numerose sigle che partiranno nel pomeriggio, il movimento dei Disobbedienti, le Rappresentanze sindacali di base e il verde Paolo Cento hanno infatti deciso di anticipare il corteo già dalla mattina con azioni di disobbedienza civile, in particolare con «caserolazos», la caratteristica protesta a suon di casseruole e padelle e con altre iniziative rumorose. Appuntamento alle 9 e 30 in piazza Venezia per ìandare a fare un po' di rumore sotto casa di Berlusconi, dove verrà fuori la voglia degli italiani di uscire da questa guerra, dice Guido Lutrario, referente romano dei Disobbedienti. Proprio l'imbocco di via del Plebiscito (dove lo scorso ottobre il consigliere comunale e «disobbediente» Nunzio D'Erme sparse letame bovino) saranno tra i punti più sorvegliati del percorso. «Moderatamente ottimista» si definisce il prefetto di Roma, Achille Serra: «Per il momento particolare che tutta l'Europa sta vivendo a causa del terrorismo, sarebbe spiacevole avere domani a Roma dei problemi di piazza perciò faccio appello alle coscienze».«Pur mettendo in conto qualche esternazione finalizzata ad una maggiore visibilità - ha aggiunto - non saranno tollerate azioni in cui si viola la legalità». Insomma: qualche esuberanza passi, ma senza superare il limite.