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Rai, un consulente contro errori e faziosità

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Lo scontro al vertice, l'esasperazione e le strumentalizzazioni delle verifiche sui dati di Pavia

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C'è chi a viale Mazzini, ricordando il sistema televisivo inglese della Bbc, spera per i prossimi mesi nell'intervento di una figura ad hoc tipo «political advisor», una sorta di consulente politico che serva a dominare la situazione non in forma autoritaria o censoria, ma istituzionale, o chi come il direttore della testata parlamentare e delle Tribune elettorali Anna La Rosa, avverte: «Mai vista un'esasperazione simile. E, ufficialmente, la campagna elettorale vera e propria non è nemmeno partita...». Ma quali sono i veri motivi di questa esasperazione precoce? Primo: Annunziata e Cattaneo. Presidente e direttore generale. Come cane e gatto. E un vertice con due posizioni così contrastanti determina una guerra personale continua, che inevitabilmente degenera strumentalmente nella contrapposizione politica. Per la presidente poi è stata proprio una dichiarazione di intenti. La sublimazione della «lite» è una sua invenzione. E per Fassino, in fondo, si può fare questo e altro. Cattaneo? A volte si tiene, sta zitto il furbissimo, ma quando sbotta, sbotta. E la Lucia è una che gli smuove i nervi una volta sì e l'altra pure. Secondo: la battaglia politica ormai si combatte solo sui giornali e in Tv. E il grado di aggressività in Tv si misura molto meglio, diciamo che è molto «telegenico», buca il video. Terzo: non ci sono pacificatori. Alzi la mano chi pensa di svolgere questa funzione sul serio. Non solo, ma tutti i problemi irrisolti di viale Mazzini, che restano per vari motivi sospesi da anni, continuano ad essere occasione di scontro e polemica. Quarto: la presidente, che ormai ha lasciato perdere il ruolo di garanzia, buttandosi a capofitto nella pratica di contrastare il premier ha visto bene di cominciare a flirtare anche con An e Udc, per confondere le acque. Insomma, i problemi politici sul tappeto sono molti (dati di Pavia usati come una scure e travisati a piacimento, trasmissioni da regolamentare e spazi elettorali da trovare) e non possono venir risolti tutti nel prossimo CdA di martedì, che già dovrà fare i conti, finalmente, sul criterio più consono da tenere sempre e in periodo elettorale (tre terzi alla francese o 50 e 50). Proprio per questo, forse, si affronterà anche il tema del political advisor.

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