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MERCATO del lavoro sempre più rosa: il gentil sesso spinge l'occupazione, ma non lo fa da solo.

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000lavoratori in più rispetto al 2002. I dati della Banca d'Italia confermano quindi una tendenza già segnalata dall'Istat che, nell'ottavo censimento sull' industria e sui servizi, segnala come negli ultimi dieci anni la componente rosa del mercato del lavoro sia passata dal 34,9% del 1991 al 38,4% del 2001. Dei 224.000 occupati in più del 2003, rileva Bankitalia, ben 119.000 sono state donne. L'aumento occupazionale è stato comunque trainato dal Nord Italia che, pur mettendo a segno una crescita inferiore al 2002 quando vennero creati 315.000 posti di lavoro, ha generato 144.300 posti in più (+1,3%) rispetto all'anno prima. Si tratta di un incremento consistente soprattutto se paragonato a quello registrato dal Centro (69.813 unità in più, +1,6%) e dal Mezzogiorno (solo 10.797 posti in più nel 2003, +0,2%). Più della metà dei nuovi occupati 2003 - segnala ancora Via Nazionale - è stata poi assorbita dal settore dei servizi: se infatti si considerano i diversi comparti produttivi, a fronte dell'aumento complessivo di 224.000 occupati (+1%), i servizi ne hanno assunti 158.380 in più (+1,1%), l'industria in senso stretto 25.835 (+0,5%), e le costruzioni 61.317 (+3,5%) mentre l'agricoltura ne ha persi 20.564 (-1,9%). L'analisi della Banca d'Italia conferma quella dell'Istat che, negli ultimi dieci anni, ha rilevato gli stessi trend messi in evidenza dall'istituto centrale. Dal 1991 al 2001 il primato dell'occupazione è spettato al Nord Ovest, dove si concentra il 32% degli addetti, a fronte del 23% del Nord Est, del 21% del Centro, del 17% del Sud ed il 7,5% delle Isole. A spingere l'occupazione sono però i servizi, che assorbono la quasi totalità dei posti creati nell'ultimo decennio: se dal 1991 al 2001, infatti, gli occupati sono aumentati di oltre un milione e quattrocentomila unità, il settore dei servizi ne ha assorbito la quasi totalità, mentre l'industria in senso stretto ha perso in 10 anni 176.000 dipendenti. Nel 2001, infine, l'occupazione femminile è arrivata al 38,4% dal 34,9% del censimento 1991, con una crescita particolarmente marcata nel settore della sanità e dell'assistenza sociale, ed in quello dell' intermediazione finanziaria.

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