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La benzina lievita i prezzi: +2,3%

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Pur con la correzione odierna, dovuta al gioco degli arrotondamenti e alla riduzione delle accise sul gas applicate dai comuni del centro-nord, il tasso di inflazione è tornato a crescere dopo una fase di stabilità o caduta che durava dall'agosto del 2003 e che ha portato l'indice dei prezzi dal 2,8% di fine estate al 2,2% registrato a gennaio. A far risalire i prezzi, secondo i tecnici dell'Istat, sono state le pressioni sui generi alimentari e l'aumento del prezzo della benzina e degli altri beni del comparto energetico. Frutta, verdura e benzina, dunque, sarebbero le cause del rialzo: rispetto allo scorso anno il prezzo della frutta, secondo l'Istat, è aumentato del 6,9%, mentre quello degli ortaggi è cresciuto del 10,4%. Marcata anche la crescita del costo dei servizi bancari, pari al 7%, e quella dei servizi postali, pari al 5,8%. Ma a riaccendere l'inflazione è stata anche una nuova accelerazione del prezzo della benzina, cresciuto rispetto allo scorso gennaio dell'1,5%. Un andamento altalenante quello dei prezzi dei beni energetici che secondo i tecnici dell'Istat spiega, in buona parte, sia il contenimento del tasso di inflazione rispetto ai valori registrati fino alla scorsa estate sia la sua attuale ripresa.

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