di STEFANIA MORDEGLIA UNA manifestazione «istituzionale» e una «popolare» contro il terrorismo.
Ma sulla partecipazione a una protesta o all'altra regna una gran confusione. Ogni politico, corrente, correntone o coerrentino che sia va per i fatti suoi. Domani, davanti al Campidoglio, si terrà la manifestazione contro il terrorismo promossa dal sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, Leonardo Domenici, cha annuncia la sua adesione anche alla manifestazione di sabato, alla quale parteciperanno Comuni e Province, mentre il centrosinistra è confuso. Si saranno Udc, Nuovo Psi, Lista riformista e Margherita, mentre hanno detto no Rifondazione, Pdci, Correntone Ds, Lista Occhetto-Di Pietro, Verdi e Girotondi. La confusione regna anche sulla Tavola per la pace di sabato contro il terrorismo, contro la missione americana e a favore del ritorno dei militari italiani dall'Iraq. Certa la partecipazione di Verdi, Pdci, Rifondazione, Margherita e Girotondi. Marco Ferrando, leader della sinistra del Prc, invita a una distinzione netta: «Rutelli e Fassino con Berlusconi il 18 marzo, le sinistre con le sinistre il 20 marzo». «Nessuno contesta - aggiunge - il diritto democratico di Francesco Rutelli (e del centro ulivista) di manifestare a braccetto di un governo reazionario il 18 marzo. Così nessuno può contestare il diritto democratico delle sinistre a manifestare il 20 marzo, senza e contro Berlusconi-Rutelli». L'esercito del sì - L'Udc, la Lega e An ci saranno. Anche Forza Italia con un comunicato annuncia che parteciperà alla manifestazione dell'Anci nonostante - come sostiene il vice coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto - «nessuno ci ha invitato». Il ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri, dice di non comprendere i «distinguo» fatti «da alcuni settori politici». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, annuncia la sua adesione. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, auspica che «la manifestazione del 18 sia convintamente sostenuta da tutti perché il pericolo del terrorismo internazionale va combattuto unitariamente». Ottaviano Del Turco (Sdi) annuncia che «i socialisti parteciperanno alla manifestazione del 18 per sottolineare l'unità del Paese». Anche il capogruppo dei Ds al Senato, Gavino Angius, invita a scendere il piazza domani. Per Vannino Chiti, coordinatore della segreteria Ds, «è importante avere contro il terrorismo dei momenti di unità, anche se ci sono 1.500 temi che ci differenziano». Per l'eurodeputato diessino, Giorgio Napolitano, sbaglia chi rifiuta di sfilare a fianco di Silvio Berlusconi. Il fronte del no - Nonostante l'adesione della Lega, il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, annuncia che non parteciperà nè alla manifestazione a «basso profilo» di domani, nè a quella del 20. I verdi non saranno al corteo di domani, ma a quello di sabato. Anche il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, boccia la prima protesta. Gli scettici — Il vice presidente della Camera, Alfredo Biondi, crede poco alle manifestazioni unitarie, ma vede con favore la decisione di Berlusconi di rispondere positivamente all'iniziativa dell'Anci». Giuliano Amato sdrammatizza le polemiche: «Per me sapere se ci sarà l'acqua tra 20 anni è più importante di sapere se tra due giorni si terrà una manifestazione unitaria con Berlusconi e Fassino».